Daphne Caruana Galizia è stata uccisa come in un film: con un’autobomba innescata via sms da uno yacht. E adesso uno dei responsabili materiali dell’assassinio si dichiara pronto a “fare altri nomi”. George Degiorgio ha infatti confessato l’omicidio nel corso di un’intervista, concessa a Reuters, dal carcere in cui è detenuto.
Queste le sue prime parole: «Se avessi saputo di più su Daphne Caruana Galizia, avrei chiesto 10 milioni di euro, anziché 150.000 euro. Per me erano solo affari, come sempre». Degiorgio, che in seguito ha poi aggiunto «Certo che mi dispiace», ha quindi valutato la vita della giornalista 150.000 euro, meno del prezzo di un appartamento. Somma peraltro da dividere in tre. Nell’assassinio sarebbero infatti coinvolte altre due persone: il fratello di Degiorgio, Alfred, e Vince Muscat, anche loro in carcere.
Il 22 giugno la Corte d’Appello di Malta ha dato di fatto il via al processo, respingendo tutte le richieste dei legali di Degiorgio, che dal 2021 hanno tentato di ottenere la grazia per il loro assistito in cambio di informazioni sul suo ruolo nell’omicidio.
Non solo: Degiorgio avrebbe anche offerto alle autorità preziose informazioni riguardo ad attività criminali che vedrebbero coinvolte importanti figure maltesi. Come detto, tutto inutile. Il processo si farà. Ma potrebbe essere più breve del previsto.
Sempre a Reuters, l’uomo ha infatti dichiarato di voler ammettere le proprie responsabilità prima di presentarsi davanti alla giuria: «Parlerò con il magistrato. E non andremo a fondo da soli». George Degiorgio afferma infatti che farà i nomi di altre persone “di spicco” coinvolte nell’omicidio della giornalista, oltre a svelare dettagli su un primo piano per ucciderla non concretizzatosi nel 2015.
Stando alle parole di Degiorgio, un politico maltese avrebbe tentato di organizzare l’omicidio di Caruana Galizia due anni prima della sua morte, avvenuta il 16 ottobre 2017. Al momento rimane un mistero sull’identità dell’esponente politico in questione. È invece chiara dal 2019 la responsabilità di Yorgen Fenech nel delitto della giornalista.
Il miliardario maltese è infatti formalmente accusato di essere il mandante dell’omicidio. Nonostante le prove a suo carico, Fenech si continua a dichiarare innocente, come afferma Gianluca Caruana Curran, suo avvocato difensore: «Il mio cliente non ha mai voluto, cercato attivamente o sponsorizzato l’assassinio di Caruana Galizia. Pur dichiarandosi innocente, il signor Fenech sostiene che con le prove disponibili, indagini indipendenti e serie, sarà possibile portare all’arresto e alla citazione in giudizio dei veri autori dell’assassinio».
Dichiarazioni che stridono con quanto affermato da un quarto uomo che avrebbe avuto un ruolo nella vicenda. Il tassista Melvin Theuma ha infatti identificato Fenech come il mandante dell’attentato ai danni di Caruana Galizia. L’uomo avrebbe ammesso di aver organizzato l’omicidio assieme ai fratelli Degiorgio, uscendone tuttavia senza imputazioni grazie alle informazioni fornite agli investigatori.
Il processo vedrà quindi imputati solamente i fratelli Degiorgio. Vince Muscat si è infatti dichiarato colpevole già nel 2020, ricevendo una condanna a soli 15 anni di carcere, in cambio di informazioni sull’omicidio e su altri crimini commessi sull’isola. Ancora non è chiaro cosa abbia fatto cambiare idea a George, dichiaratosi innocente assieme al fratello sin dall’inizio delle indagini.