Ha preteso l’impossibile, anche se aveva le sue buone ragioni per essere arrabbiato.
Ma una motivazione solida non è stata sufficiente per evitare il rinvio a giudizio.
Il protagonista della storia è un cittadino etiope, Abdirizak Abdillah Abdi, 27 anni, che sabato sera si è presentato all’aeroporto di Luqa con l’intenzione di recarsi con urgenza in Germania per raggiungere suo figlio che deve sottoporsi a una operazione chirurgica.
L’uomo, però, non aveva con sé i documenti necessari per potersi imbarcare e di fronte all’impossibilità di assistere il suo bambino, ha perso i nervi ed ha lanciato un sasso contro un monitor, danneggiandolo in maniera irreparabile.
Per quel gesto è finito davanti al tribunale, e i giudici hanno accertato che davvero suo figlio deve sottoporsi ad un intervento chirurgico e che i medici tedeschi avevano rifiutato di procedere in assenza della firma del padre.
Il suo avvocato, Christopher Chircop, ha spiegato che il suo cliente sta cercando di ottenere un passaporto da diversi mesi, ma che le lungaggini della burocrazia hanno ritardato la consegna dei documenti impedendogli di fatto di raggiungere il bimbo in Germania.
Il tribunale ha sostenuto che il danno volontario a proprietà di terzi era un reato grave, punibile con la reclusione; l’imputato alla fine si è dichiarato non colpevole dopo aver consultato il suo avvocato attraverso l’aiuto di un interprete di lingua araba.
Sentite le memorie di entrambe le parti, il tribunale, presieduto dal magistrato Josette Demicoli, ha respinto la richiesta di cauzione perché l’imputato non aveva fornito le garanzie sufficienti. Ora Abdirizak Abdillah Abdi sarà sottoposto al processo.