È una storia complessa quella del piccolo Leon, il bimbo di poco più di due anni rapito domenica 7 agosto a Sliema, a quanto pare al centro di una contesa tra genitori.
La denuncia sembra essere partita dal padre, Nicholas Levenstein, che dopo aver presentato un esposto alle autorità locali si è rivolto a Facebook, raccontando quanto sarebbe accaduto due giorni fa a Sliema, dove sostiene di essere stato trattenuto per la gola da un corpulento individuo, mentre la madre del piccolo, Anna Lydinovskova, si sarebbe allontanata con il figlio lasciando perdere ogni traccia.
A testimonianza dell’accaduto compare anche un video, pubblicato dall’uomo residente a Malta da due anni e mezzo, più o meno la stessa età del figlio.
Levenstein che inizialmente ipotizzava che la madre e il piccolo potessero trovarsi ancora a Malta, con il passare delle ore non esclude che i due possano aver già lasciato il Paese.
Diversa invece la versione della donna, che, sempre attraverso Facebook, lo scorso 1 agosto, aveva accusato lo stesso Nicholas Levenstein di aver rapito loro figlio dopo un incontro avvenuto a Tallinn, in Estonia, visto che l’uomo si sarebbe rifiutato di recarsi in Russia per incontrare il piccolo Leon.
Anna Lydinovskova sostiene poi di essersi rivolta alle forze dell’ordine estoni, ma senza ottenere risultati, dato che il figlio di trovava comunque con il padre, nonostante a suo dire quest’ultimo fosse incapace di prendersene cura.
Spetterà quindi ora agli inquirenti capire dove si trovi il piccolo Leon e, soprattutto, garantire che la sua salute non sia in pericolo. Come riportato dal giornale locale Net news, le forze dell’ordine sembrerebbero aver confermato di aver aperto le indagini sul rapimento del piccolo a Sliema, mentre Levenstein fa appello al pubblico affinchè la notizia venga condivisa da chi ha contatti con persone che lavorano nel settore del noleggio barche o presso gli scali maltesi.