Una discreta fregatura, non c’è che dire.
Lui era convinto di tornare a casa, invece è rimasto in prigione per due giorni per colpa di un inghippo burocratico.
È accaduto ad Adrian Hillman, l’ex amministratore delegato dell’Allied Group (che edita il Times of Malta), accusato di frode e riciclaggio nell’ambito di un giro di mazzette che gli sarebbero state pagate su conti offshore.
Hillman ha trascorso il fine settimana in carcere nonostante sabato mattina gli fosse stata concessa la libertà su cauzione al termine della citazione in giudizio.
Motivo: non era riuscito a procurarsi i soldi della cauzione (50mila euro più una garanzia personale di 100mila euro) perché quando l’udienza è terminata nessuna banca era aperta per ottenere un trasferimento di denaro.
Secondo quanto riporta Times of Malta, la cancelleria del tribunale accetta solo depositi in contanti fino a 5.000 euro, rispetto al massimo di 11.000 euro accettati fino a quando le regole sono state cambiate la settimana scorsa.
Con le banche chiuse, Hillman non ha potuto ottenere un bonifico bancario prima di lunedì, quando finalmente la cauzione è stata pagata e lui è stato rilasciato.
Sempre secondo il Times, alcuni legali hanno affermato che il sistema è “imperfetto” perché chiunque venga chiamato in giudizio dopo le 14, quando la cancelleria del tribunale chiude, e a cui viene concessa la cauzione a fronte di un deposito che supera i 5.000 euro, va incontro inevitabilmente ad una notte al penitenziario Corradino Correctional Facility.
Dunque, se l’imputato viene citato in giudizio durante il fine settimana, i depositi su cauzione possono essere processati dalla banca solo il lunedì e a volte ritardano di altre 24 ore.