«Docce fredde in pieno inverno, con i pazienti posizionati nudi, uno accanto all’altro, su piastrelle rotte e pericolose per la loro incolumità»: è solo l’ultima testimonianza choc di una lunga serie sulle condizioni disumane in cui versano gli ospiti dell’ospedale psichiatrico Mount Carmel.
A parlare, stavolta, è stato Paul Dalli, ex alto funzionario dell’istituto, che non è riuscito a sopportare le sofferenze dei pazienti, ma anche le difficoltà del personale, a causa dello stato di abbandono in cui riversa una struttura che dovrebbe garantire invece supporto, o almeno dignità, a persone in difficoltà.
Come riporta il quotidiano in lingua inglese Times of Malta, Dalli è stato sentito mercoledì scorso, 5 giugno, da una commissione parlamentare. E il suo racconto è stato uno sfogo di disperazione: problemi alle caldaie che portano acqua fredda e conseguenze negative sulla salute dei pazienti, soffitti pericolanti in molti reparti, crepe nelle tubature, carenza di infermieri, maltrattamenti e ospiti in fuga.
Il racconto di Dalli è solo l’ennesima conferma di un sentimento diffuso di sconcerto da diversi sul trattamento che subiscono i pazienti di Mount Carmel e sull’inadeguatezza della struttura: a concordare, come scrive The Malta Independent, è anche l’associazione degli psichiatri maltesi (MAP).
MAP, in una dichiarazione, sostiene persino la necessità di eliminare gradualmente l’intero ospedale in quanto versa in uno stato fatiscente, per sviluppare un nuovo centro di salute mentale collegato all’ospedale Mater Dei in grado di assicurare trattamenti di alta qualità, attraverso servizi moderni, come previsto per il trattamento della salute fisica. Ma le reali intenzioni del governo in merito restano ancora un’incognita.