La xenofobia è la forma di discriminazione più diffusa a Malta, anche rispetto all’omofobia: a rivelarlo è uno studio condotto dall’Università.
L’indagine è stata realizzata nell’ambito dell’Istituto di Linguistica e Linguaggio Tecnologico, e ha confermato che nell’isola le offese e i crimini legati all’odio verso il diverso sono spesso sottovalutati, oltre che non adeguatamente segnalati e denunciati.
Secondo il rapporto, l’afflusso di migranti irregolari, la recente legalizzazione delle unioni civili e il riconoscimento del terzo genere nei documenti di identità hanno avuto effetto nell’opinione pubblica, facendo crescere forme di odio e disprezzo nei confronti delle minoranze.
Tuttavia, i risultati complessivi hanno mostrato che le discriminazioni di razza sarebbero molto più diffuse e più dure nei termini rispetto alle discriminazioni di genere, a causa dei crescenti sentimenti di razzismo, islamofobia e anti-migranti, che hanno anche legami con il nazionalismo, il patriottismo, la paura e tutto ciò che suscita reazioni forti sul piano emotivo.
Lo studio ha analizzato in particolare i commenti negativi lasciati dai maltesi sui social media, scoprendo che tra i commenti negativi e discriminatori il 32 per cento riguarda la questione migranti e solo il 19 per cento le questioni relative alla comunità omosessuale e Lgbt.
Lo studio ha inoltre esaminato la disponibilità delle persone a denunciare o segnalare un intervento discriminatorio nei confronti di se stessi o degli altri: questa tendenza risulta indebolita soprattutto dalla mancanza di fiducia nella capacità di intervenire da parte delle autorità competenti e dai disagi che possono essere causati nel contrastare direttamente chi discrimina.