L’ordinanza dello scorso marzo emessa dal tribunale di Torre Annunziata, in merito al provvedimento cautelativo di 363 milioni di euro è stata confermata anche in appello.
I liquidatori del gruppo Deiulemar, fallito nel 2012, insieme ai 13.000 obbligazionisti italiani che hanno perso tutti i loro risparmi, avevano accusato Bank of Valletta di aver permesso ai proprietari dell’azienda di creare tre fondi fiduciari, Capital Trust, Trust Gaino e Trust Gilda, dove avrebbero incanalato una grandissima quantità di denaro dai conti correnti aziendali.
Il crollo della Deiulemar ha portato all’arresto di sette persone.
Secondo la BOV, che rimane ferma sulle sue posizioni in merito alla vicenda, i 363 milioni detenuti dalla banca sarebbero sotto forma di titoli che continuano tutt’ora a fruttare interessi, regolarmente inviati dalla banca depositaria.
Un portavoce della banca maltese ha inoltre dichiarato che al momento c’è molta liquidità disponibile in cassa, e che questa vicenda non colpirà in alcun modo i correntisti e gli azionisti.