La notizia li ha delusi ma non si arrendono.
Gli organizzatori delle feste di villaggio non hanno gradito la decisione del governo di non consentire gli eventi di massa, azzerando così tutti gli appuntamenti tradizionali che hanno sempre colorato e vivacizzato l’estate maltese.
Come riporta il Times of Malta, sono numerose le richieste alle autorità politiche e sanitarie di rivedere la decisione e di emanare delle nuove linee guida in maniera tale che le feste si possano celebrare in sicurezza.
Una possibilità che non dovrebbe poi essere e così remota: le vaccinazioni hanno raggiunto un numero tale da ipotizzare una immunità gregge in tempi tutto sommato rapidi.
Il presidente del San Gejtanu Band Club, Nigel Vella, ha dichiarato che pur essendo d’accordo con la cautela, sarebbe il caso di mettere in campo delle linee guida per consentire la pianificazione di altri eventi, come concerti dal vivo o all’aperto.
Il rischio è che al secondo anno di pandemia il patrimonio delle band club possa disperdersi per sempre.
«Ci dovrebbe essere un elemento di flessibilità – ha dichiarato Vella – in modo da poter proteggere responsabilmente questo patrimonio inestimabile».
L’anno scorso, un solo caso di COVID-19 durante una festa tradizionale aveva portato a uno dei più grandi cluster rilevati durante i mesi estivi, a seguito del quale è stato imposto il divieto di feste.
Anche se le riunioni di massa non saranno consentite, i band club (każini) riapriranno i battenti il 7 giugno, potranno operare come ristoranti, il che significa che le cene durante le feste saranno perfettamente legali fintanto che le misure COVID-19 saranno rispettate.
Non è chiaro se saranno attuate restrizioni più severe per evitare che le folle si radunino, come era successo l’anno scorso.