In un Paese in cui il Primo ministro sembra concepire la politica come una gara di popolarità fra galletti delle scuole superiori e contraddice il Ministro della sanità, Gauci rappresenta il volto pacato della competenza, scrive Irene Chias.
Il 7 marzo – mentre in Italia le vittime superavano già il centinaio imponendo l’accantonamento della fase incosciente e spaccona del #Milanononsiferma – Malta annunciava il suo primo caso di Covid-19. Un caso “importato”: una ragazzina italiana di 12 anni che rientrava da una vacanza in Trentino con la famiglia.
Da quel momento i maltesi, di nascita e di adozione, si sono abituati all’appuntamento quotidiano con lei, la Soprintendente alla salute pubblica del Paese: la dottoressa Charmaine Gauci.
E se c’è qualcuna che non si è mai contraddetta, che non ha mai sminuito la portata del Coronavirus, che ha comunicato con chiarezza e senza giri di parole lo stato dell’emergenza sanitaria a Malta, senza allarmismi ma anche senza ostentare vacuo ottimismo, che non ha mai risposto con paternalismo alle domande dei giornalisti, questa è lei, la soprintendente.
Sempre più visibilmente provata, giorno dopo giorno, contagio dopo contagio, conferenza stampa dopo conferenza stampa, Gauci non si è mai lasciata andare ad affermazioni superomistiche o gradasse, non ha mai scandito frasi apodittiche riguardo al primato dell’economia su qualunque altro aspetto della vita dei cittadini, non è stata mai vista impegnata in lotte di potere o smanie di protagonismo.
Tra le voci del suo lungo curriculum, emergono un master in Salute pubblica, il programma europeo in training epidemiologico in Francia, la nomina di esperto Oms per lo sviluppo di una strategia di un’attività fisica salutare.
In un Paese in cui il Primo ministro sembra concepire la politica come una gara di popolarità fra galletti delle scuole superiori e contraddice il Ministro della sanità sul lockdown delle categorie fragili (rivelando di non aver fatto alcun progresso dal 14 marzo, quando aveva rilasciato la dichiarazione, scellerata già allora e ancor di più oggi, “Gli effetti di un lockdown sarebbero peggiori di quelli della stessa epidemia”), Gauci, maltese classe 1966, è il volto rassicurante e diretto della competenza e della pacatezza, in un momento in cui Malta ha bisogno di grande lucidità e di anteporre la salute dei cittadini a qualunque altro interesse. Anche a rischio di fare scelte che possano scontentare qualcuno e non sembrare abbastanza giovanilistiche o “virili”.