A seguito di un accordo tra le autorità sanitarie e le forze dell’ordine, le vittime di violenza domestica saranno assistite con “priorità” e riceveranno cure immediate quando verranno accompagnate dalla polizia per essere visitate dal personale medico presso il Mater Dei o nei centri sanitari dell’arcipelago.
Il Ministro della Salute, Jo Etienne Abela, ha sottolineato l’importanza di garantire che le persone che subiscono lesioni fisiche o psicologiche poiché vittime di violenza domestica ricevano cure e un sostegno adeguato alla delicata situazione che stanno affrontando.
La Segretaria Parlamentare per l’Uguaglianza e le Riforme, Rebecca Buttigieg, ha dichiarato che l’accordo rappresenta un significativo passo in avanti volto a garantire un trattamento e delle cure più efficienti e “sensibili” nei confronti delle vittime, sottolineando l’importanza dell’emissione di certificati medici in tempi rapidi in quanto rappresentano strumenti cruciali per garantire giustizia a coloro che subiscono violenza tra le mura di casa.
Sebbene non tutte le denunce di violenza domestica richiedano accertamenti medici, le statistiche registrano una media di circa 30 ingressi in ospedale o nei centri sanitari ogni quattro mesi.
A livello pratico, il Commissario per la violenza di genere e la violenza domestica, Samantha Pace Gasan, ha accolto con favore le nuove misure volte a fornire non solo un maggiore supporto e assistenza alle vittime, ma anche a combattere lo stigma che spesso le affligge quando vengono accompagnate dalla polizia in ospedale dove sono costrette a mettersi in fila in attesa che vengano visitati gli altri pazienti.