Lo scorso sabato, un gruppo di attivisti si è radunato all’esterno dalle mura del carcere di Corradino per una veglia in ricordo dei prigionieri che hanno perso la vita presso la struttura e reclamando chiarezza sulle circostanze che hanno portato alla serie di decessi registrati in questi ultimi anni.
«Il regno del terrore istituito dall’ex direttore del carcere Alex Dalli è un chiaro fattore che ha portato a questa perdita di vite umane. Le sue dimissioni, e ancor meno la sua auto-sospensione, non riporteranno indietro le vittime», hanno affermato a gran voce le persone presenti alla manifestazione.
«Nonostante le diverse inchieste interne avviate, ad oggi restiamo all’oscuro dei fatti che hanno generato queste morti. Nel corso del suo mandato, il colonnello Dalli aveva anche limitato l’accesso a giornalisti e attivisti, trasformando il carcere di Corradino nella sua fortezza personale. Senza accesso alla struttura, è diventato più facile per Dalli gestire le prigioni senza alcuna supervisione».
Gli attivisti chiedono inoltre al nuovo direttore, Robert Brincau, di ripristinare l’accesso alle carceri sia alle ONG che ai giornalisti: «Questo non servirà solo a rendere l’amministrazione della prigione più trasparente, ma segnerebbe un chiaro allontanamento dai metodi orribili di Dalli».
Non solo maggiore trasparenza alla portata di tutti, ma anche un ambiente sicuro e “umano” per i prigionieri. «Vogliamo vedere una prigione che riabiliti veramente le persone, non che le torturi. Soprattutto, vogliamo vedere la fine del sistema di abusi che è stato creato sotto Dalli, e prevenire ulteriori morti» hanno affermato le associazioni.
Gli attivisti si aspettano inoltre che il ministro dell’Interno Byron Camilleri si assuma la responsabilità politica dei risultati di questo rapporto. «Oltre all’inchiesta condotta da personale selezionato, il ministro dovrebbe anche considerare i risultati di un’inchiesta indipendente che un difensore civico sta tenendo di sua iniziativa, in seguito a numerose segnalazioni di cattiva amministrazione».
L’evento è stato organizzato da Moviment Graffitti, Releaf, The Department of Inclusion and Access to Learning (Università di Malta), KOPIN, Drachma, Studenti Ħarsien Soċjali, Prof. Andrew Azzopardi, Integra Foundation, SOS Malta, Aditus, Alleanza Kontra l-Faqar, Ufficio del Decano della Facoltà di Educazione