Una piccola quercia, piantata in memoria di Pelin Kaya, la giovane donna di nazionalità turca travolta ed uccisa da un’auto pirata a Gzira lo scorso 18 gennaio, è stata vandalizzata.
A darne notizia sui social “Friends of Villa Frere”, la Ong impegnata a salvaguardare l’omonima storica residenza collocata a Pietà, e che ad inizio febbraio si era occupata di piantumare l’albero commemorativo, simbolo della Turchia, nel parchetto di Ta’ Xbiex, non molto distante dal luogo della tragedia.
«Siamo stati fin troppo speranzosi, qualche settimana non è poi così male per gli standard di Malta» scrive ironizzando la Ong a commento della vicenda, concludendo poi con la speranza che la quercia, sradicata e poi gettata nel terreno lì da parte, riesca a sopravvivere per essere nuovamente piantata, questa volta all’interno dell’area protetta di Villa Frere.
L’omicidio di Pelin Kaya, morta la sera stessa del suo trentesimo compleanno, ha sconvolto un intero Paese. Il luogo del crimine è stato descritto quasi come uno scenario apocalittico sia dagli agenti delle forze dell’ordine che dai testimoni presenti, tutti sotto shock. Al volante della BMW nera che ha travolto ed ucciso la giovane donna c’era Jeremie Camilleri, 33enne franco-maltese sul quale pendono una serie di accuse da riempie quattro pagine, gravi lesioni e omicidio volontario su tutte. Accuse per le quali continua a dichiararsi non colpevole.