A quanto pare Valletta continua a essere invasa dai tavolini dei locali del centro, che ieri hanno costretto i partecipanti alla processione di San Giuseppe a districarsi in un fastidioso percorso a ostacoli tra ombrelloni, sedie e arredi lasciati impropriamente in mezzo alla strada.
A denunciare l’episodio è stato il sindaco della capitale, Olaf McKay, che su Facebook ha puntato il dito contro i proprietari del ristorante TaNadia, definendoli dei «cowboy» per aver ignorato le disposizioni comunali in occasione del corteo. Secondo il primo cittadino, questo atteggiamento «disgustoso» lo avrebbe portato a richiedere l’intervento della polizia, giunta sul posto dopo la segnalazione. McKay ha promesso conseguenze per il gesto, sottolineando come episodi del genere danneggino l’immagine della città.
Nel frattempo, il proprietario del ristorante, Peter Calleja, parlando con Times of Malta si è scusato per l’accaduto definendo l’episodio «un grosso malinteso» e spiegando che il suo ristorante aveva sgomberato tavoli e sedie martedì sera in previsione della processione, ma che il giorno seguente ha ordinato al personale di riportarli fuori, ritenendo che l’evento fosse già terminato e aggiungendo di «non aver visto il corteo» passare per Merchants Street.
Non è la prima volta che l’occupazione selvaggia dei marciapiedi e delle strade a Valletta (e non solo) finisce sotto i riflettori. Lo scorso aprile, attivisti e cittadini avevano denunciato l’anarchia dei tavolini all’aperto affiggendo adesivi di protesta per rivendicare il diritto dei pedoni a circolare liberamente. Un episodio simile si era verificato ad agosto, quando un’ambulanza era rimasta bloccata in Triq Santa Lucija a causa dell’occupazione della strada da parte dei locali, costringendo i ristoratori a sgomberare il passaggio per poi rimettere tutto al proprio posto subito dopo. Le stesse problematiche si registrano in varie parti dell’isola, e pure a Gozo.
Le strade sempre più “soffocate” da ristoratori “furbetti” continuano a generare disagi ai cittadini e, sebbene da mesi in Parlamento si discutano provvedimenti e una revisione delle condizioni delle licenze, ad oggi non sembrano essersi registrati effettivi passi avanti.
(photo credits: Facebook / Olaf McKay)
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