L’Ufficio nazionale dei revisori contabili ha evidenziato i pochi controlli fatti su appalti e spese da parte della V18 Foundation, che si è occupata dell’organizzazione dell’evento Valletta Capitale europea della cultura 2018.
Valletta Capitale europea della cultura 2018 è stato un importante evento per Malta, ma secondo i controlli effettuati dal National Audit Office (Ufficio nazionale dei revisori contabili) la spesa di oltre 11 milioni di euro non è stata del tutto rendicontata.
La Fondazione V18, che si è occupata dell’organizzazione e della gestione dell’evento, in alcuni casi non avrebbe richiesto l’approvazione diretta dal ministero delle finanze, e non avrebbe emesso nessun bando di gara dipartimentale.
Le transazioni segnalate, prese su un campione di 2,28 milioni di euro, riguardavano i service delle luci e dell’amplificazione, il servizio di catering ed i noleggi di generatori di elettricità, gru e chiatte.
Anche le informazioni in merito a 114.430 euro per pubblicità, assicurazioni nonché quelli del project planning e del design dell’evento non erano disponibili.
La fondazione ha imputato la mancanza di documentazione al fatto che i servizi erano stati acquistati dall’ex direttore esecutivo del grande evento.
Altri 571.000 euro in contratti di servizi non erano corredati di offerte e preventivi, oltre alla mancanza di documentazione fiscale e della pubblicazione degli appalti giudicati.
Persino per l’accordo di 80.830 euro per le 13 sculture piazzate all’entrata di Valletta per il progetto chiamato “Hekk Jgħid il-Malti” non sarebbe stata chiesta l’autorizzazione al Ministero delle finanze.
La V18 Foundation ha sostenuto che le spese avvenivano di continuo a causa di un programma artistico intenso, che alla fine del 2018 ha contato ben 419 eventi, e si è impegnata a non commettere gli stessi errori in futuro.
Fonte: maltatoday.com.mt/