Le uova trovate contaminate da fipronil presentano tassi talmente bassi di sostanza tali da non costituire pericolo per la salute umana.
Sul tema si è tenuto un incontro al quale hanno partecipato il sovrintendente alla salute pubblica Charmaine Gauci, il direttore per la salute ambientale Clive Tonna, la direttrice generale del dipartimento di regolamentazione veterinaria e fitosanitaria Marica Gatt ed il capo veterinario Roberto Andrea Balbo.
La decisione di sottoporre le uova a controllo è stata presa il 7 agosto e la procedura si è svolta tra il 16 ed il 18 del mese. I 20 campioni prelevati erano 6 importati e 14 confezionati localmente e sono stati spediti in Germania per le analisi dal momento che nel paese non vi sono strutture adatte. I risultati sono pervenuti al Ministero della Salute Pubblica il 30 agosto ed hanno rivelato che sei dei campioni di uova locali e due di quelli di uova importate, nello specifico dall’Italia, presentavano lievi tracce di fipronil, un insetticida ad ampio spettro il cui utilizzo non è tuttavia permesso sugli animali da fattoria.
Il tasso di farmaco rilevato oscilla tra gli 0,024 mg ed gli 0,21 mg per kg, ampiamente al di sotto dei limiti stabiliti dall’Unione Europea che sono di 0,72 mg per kg per poter considerare la presenza di fipronil pericolosa. L’Unione ha stabilito una procedura comune per i casi in cui ci siano presenze anche sotto il limite.
I produttori adesso dovranno distruggere le uova ed i prodotti provenienti dalle loro fattorie sono ritirati dal mercato. Le aziende non possono riprendere ad immettere in commercio prodotti alimentari fino a che i test non rileveranno livelli residui non superiori ai 0,005mg di fipronil per kg, cosa per la quale le aziende maltesi si sono già attivate, inviando anche altri campioni al laboratorio tedesco che ha effettuato le analisi.