Uno dei nove cani che vivevano in quelle che, la scorsa settimana, il Segretario parlamentare per il benessere degli animali, Alicia Bugeja Said, aveva definito «pessime ed inadeguate condizioni» è stato restituito al suo legittimo proprietario.
A quanto pare, infatti, il suo reale padrone non era Andrea Galea, il 37enne che il 17 aprile scorso era stato azzannato da due dei suoi pitbull fuori dalla sua proprietà a Msida, luogo nel quale vivevano altri otto cani, tutti sequestrati dall’Animal Welfare nelle ore successive l’attacco, a parte uno dei due che lo aveva aggredito e che è stato accoltellato a morte dallo stesso Galea la sera dell’incidente.
In un post condiviso sui social dal Segretario parlamentare per il benessere degli animali nella giornata di mercoledì 26 aprile, si è venuto infatti a scoprire che “Blue”, il nome di uno dei cani sequestrati dalla casa di Galea, in realtà apparteneva ad un altro uomo, che la stava cercando dal mese di febbraio.
«Ringrazio la Direzione per la protezione degli animali per il lavoro svolto dopo il sequestro, compresa l’attenzione e la cura necessarie per i cani» scrive Bugeja Said, invitando tutti a guardare il video che immortala il momento in cui Blue ha rincontrato il suo proprietario, Andrew Buhagiar, al quale è stato restituito dopo gli opportuni controlli sul microchip del cane.
Lo stesso Buhagiar ha spiegato che aveva persino pubblicato un annuncio su Facebook per ritrovare il suo cane che era scappato dalla sua fattoria, segnalando l’incidente anche all’Animal Welfare, ma senza successo.
«Ero così felice quando mi hanno chiamato per andare a vederla ma al contempo triste quando l’ho rincontrata, dopo aver visto le sue condizioni» afferma il proprietario di Blue in riferimento alla brutta dermatite che ha colpito il cane, solitamente causata da condizioni anomale, come l’eccessivo stress.