La Commissione europea trascinerà Malta davanti alla Corte di giustizia dell’UE per aver imposto tasse più salate alle auto usate importate da altri Stati membri, rispetto a quelle acquistate sul mercato maltese.
La comunicazione, arrivata nella giornata di giovedì 19 maggio, fa seguito ad una risposta ritenuta “non soddisfacente” da parte della Commissione che, il 9 giugno 2021 aveva inviato a Malta un parere motivato, chiedendo una modifica alla legislazione sulla tassazione delle auto usate importate da altri Stati europei.
In assenza di un’armonizzazione congiunta, l’Unione Europea ha stabilito che ogni Stato membro può organizzare misure fiscali secondo proprie valutazioni, tuttavia non è consentito creare delle situazioni che generino l’effetto di promuovere le vendite di autovetture nazionali di seconda mano, scoraggiando così il trasferimento di autovetture dello stesso tipo da altri Paesi UE.
Secondo il sistema attualmente in atto a Malta, le auto immatricolate dall’1 gennaio 2009 sono soggette a una tassa di circolazione annuale generalmente più elevata rispetto a quelle immatricolate prima di tale data, a causa di una diversa modalità di calcolo dell’imposta.
Tuttavia, secondo la Commissione europea, questo sistema non tiene conto della data di prima immatricolazione del veicolo – se questa si è verificata in un altro Stato membro – ma fa bensì riferimento a quella registrata su territorio maltese.
Di conseguenza, i veicoli immatricolati in altri Paesi europei prima del gennaio 2009 e portati a Malta dopo tale periodo sono soggetti a una tassa di immatricolazione annuale più elevata rispetto a veicoli simili già registrati a Malta prima di suddetta data.
Per la Commissione europea, «questo effetto discriminatorio non è compatibile con l’articolo 110 del TFUE, che vieta la discriminazione dei prodotti importati».