Il Parlamento Europeo ha votato in modo schiacciante a favore dello stop alla vendita di passaporti europei e ai sistemi di cittadinanza per investimento.
Il risultato della votazione è stato reso noto durante la serata di mercoledì, con 595 voti a favore sui 681 totali, 74 astenuti e solo 12 contrari. Di questi ultimi, fanno parte anche i quattro eurodeputati laburisti maltesi, gli unici membri del gruppo S&D ad aver esposto parere contrario.
Un risultato netto di questo tipo sollecita con forza la Commissione Europea a mettere a punto una nuova e diversa legislazione che sia in grado di regolamentare gli schemi di cittadinanza per investimento, compresa quella per la vendita dei visti, se possibile prima della fine del mandato in corso.
L’obiettivo generale è contrastare, o trovare il modo di farlo dove ce ne sia bisogno, il crimine organizzato, il riciclaggio di denaro, la corruzione e l’evasione fiscale.
Oltre ad uno sguardo ai passi futuri, il Parlamento Europeo ha anche votato a favore di una revisione degli atti giuridici già esistenti, mossa che dovrebbe dissuadere ulteriormente i paesi membri dall’applicazione dei tanto discussi meccanismi “sospetti”.
I cosiddetti “passaporti d’oro” che consentono a cittadini di paesi terzi di acquisire i diritti di cittadinanza in cambio di una somma di denaro, compromettono l’essenza della cittadinanza UE, hanno ribadito gli europarlamentari nel corso della votazione di mercoledì sera, mantenendo la linea della plenaria dello scorso mese. Il Parlamento descrive la pratica in atto a Malta, Bulgaria e a Cipro come “fenomeno di parassitismo”, poiché gli Stati membri mettono in vendita ciò che non sarebbe mai dovuto diventare una merce di scambio, sottolineando che alcune domande sono persino state accettate senza avere i requisiti richiesti.
Soffermandosi proprio su questo punto, sempre durante la giornata di mercoledì, la In ‘t Veld ha dichiarato che nonostante le difficoltà, la CE deve assolutamente trovare gli strumenti in grado di arrestare politiche simili e che decisioni come quella del governo maltese, che ha interrotto di colpo rapporti di questo tipo con cittadini russi e bielorussi, mostrano quanto sia problematica la questione.
«Questi programmi servono solo a loschi individui che riescono così a entrare nell’Unione per vie traverse, visto che non possono farlo alla luce del sole. È ora di sbarrare questa strada, in modo da tenere fuori gli oligarchi russi e chiunque abbia soldi sporchi. I governi degli Stati membri si sono rifiutati di affrontare il problema, sostenendo che non si trattava di una questione UE, ma, alla luce di quanto sta accadendo, non possono più ignorarlo», questo il commento da parte dell’eurodeputato relatore sulla questione.
«Non dovremmo solo interrompere l’elaborazione delle nuove domande, ma anche guardare a quelle già concesse. Dobbiamo fare affidamento sulle autorità russe per fornirci informazioni per la due diligence, come possiamo fidarci di queste informazioni? Dovrebbe essere fatto ogni sforzo per garantire che gli oligarchi russi non beneficino di passaporti d’oro», ha sottolineato Sophia in ‘t Veld.
La neopresidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola aveva già rilasciato dichiarazioni decise riguardo la vendita di passaporti, chiarendo che uno stop immediato di quest’ultima è parte integrante delle misure prese nei confronti della Russia.
Oltreoceano, invece, due membri del congresso statunitense hanno presentato un disegno di legge che mira all’esclusione dal Visa Waiver Program dei paesi responsabili della vendita di cittadinanza.
I dementi di Bruxelles sono in preda al panico. Sino a due settimane or sono parlavano di frontiere aperte, facilitazioni massime nell’acquisizione di nuove cittadinanze, chiamavano i clandestini “migranti” e sputavano sul concetto di patria e nazione.
Ora fanno dietro front: e questo dimostra di che pasta siano fatti. Pasta avariata.