Secondo le stime Eurostat, con 821 milioni di tonnellate di CO2, nel secondo trimestre di quest’anno le emissioni di gas serra nell’Unione Europea hanno registrato una diminuzione del 5,3% rispetto ai livelli raggiunti nello stesso periodo dello scorso anno.
Stabile, invece, il prodotto interno lordo (PIL) dell’UE, che ha registrato solo una lieve variazione del +0,05% rispetto al dato riportato tra aprile e giugno 2022.
In linea generale, nel trimestre in esame, i settori economici responsabili della maggior quantità di emissioni di gas serra sono stati quello manifatturiero (23,5%), famiglie (17,9%), elettricità e fornitura di gas (15,5%), agricoltura (14,3%), trasporto e stoccaggio (12,8%).
I conteggi delle emissioni di gas serra includono anche le famiglie, intese come consumatrici direttamente responsabili delle pressioni ambientali. In questa categoria rientrano, ad esempio, le emissioni generate da un’automobile di proprietà privata. Nota dolente per le performance di Malta, notoriamente “popolata” dalle quattro ruote.
Nel secondo trimestre di quest’anno, le emissioni di gas serra sono diminuite in 21 Paesi dell’UE, con Bulgaria (-23,7%), Estonia (-23,1%) e Paesi Bassi (-10,3%) a guidare la classifica delle più virtuose.
In controtendenza c’è invece Malta, in testa alle “peggiori”, con +7,7% di emissioni, seguita da Lettonia (+4,5%), Irlanda (+3,6%), Lituania (+3%), Cipro (+1,7%) e Croazia (+1%).
C’è però anche da dire che quattro dei sei Paesi UE “maglia nera” per le emissioni di gas serra hanno però registrato incrementi del PIL: +3,9% per Malta, +2,6% Croazia, +2,2% Cipro e +0,7% Lituania.
Per l’Italia, il PIL è rimasto invariato rispetto a quello registrato nel secondo trimestre del 2022, anche se è riuscita a ridurre le emissioni di gas serra di oltre cinque punti percentuali, in linea con la media UE.
Reagendo alla notizia sulle performance di Malta, la portavoce per l’Ambiente del Partito Nazionalista, Eva Borg Bonello, ha descritto la situazione come “preoccupante”, «soprattutto in un Paese che ha una qualità dell’aria tra le peggiori d’Europa. Il 78% dei maltesi è preoccupato anche per il legame tra la qualità dell’aria e le malattie respiratorie, come l’asma».
Borg Bonello ha quindi invitato il governo ad essere «concreto» e combattere la crisi climatica «per le generazioni attuali e future», lanciando poi una frecciatina sulle piante di ficus nella piazza di Mosta che stavano per essere sradicate se non fosse stato per l’intervento di cittadini e Ong: «Invece di abbattere i pochi alberi che ci restano, Malta ha bisogno di più piante e spazi verdi soprattutto nelle zone urbane e non di rigenerare quattro giardini tagliati fuori dalla comunità», e poi «il governo deve smettere di incentivare pratiche contrarie alla sostenibilità e pensare invece a investimenti a lungo termine».