Il consumo e la circolazione di cocaina in Europa sono ai massimi storici. A suggerirlo sono i dati forniti dall’ultimo report pubblicato dalla EU Drugs Agency (EMCDDA) in cui si evince che la cocaina è la droga stimolante illegale più utilizzata nel Vecchio Continente.
L’Europa occidentale e meridionale rappresentano, in questo momento, il secondo mercato più grande al mondo per quanto riguarda i traffici di cocaina, mostrando una diffusione senza precedenti.
Nella maggior parte delle nazioni europee, Malta compresa, le percentuali legate ai consumi sono in costante aumento ormai da diversi anni, ed i sequestri record registrati nei porti europei durante il 2021 ne confermano la presenza ormai ampiamente radicata nel continente.
Una stima basata sulla domanda del mercato europeo della cocaina al dettaglio, colloca il suo valore a 10,5 miliardi di euro nel 2020. Un dato che, secondo il rapporto dell’Agenzia europea per la Droga, corrisponde a circa un terzo del mercato illecito totale degli stupefacenti, subito dopo quello occupato dalla cannabis, suggerendo un esponenziale e verticale incremento rispetto alla precedente stima del 2017.
Le rotte del narcotraffico hanno diramazioni ampissime; nel caso della cocaina, come cita il documento dell’EMCDDA, il punto di partenza è ancora prevalentemente rappresentato dal Sud America con l’Europa che, però, sta cambiando veste all’interno del mercato.
Il trasporto viene eseguito principalmente via mare ma, se un tempo l’UE rappresentava solo un punto di arrivo, ora si sta trasformando in quello di snodo per le spedizioni destinate all’est Europa e al continente asiatico. Le “tratte della droga” evidenziano quindi, parallelamente, il sempre più diffuso problema della corruzione nei porti europei e nelle frontiere.
Si legge nel rapporto: «L’espansione del mercato della cocaina nell’UE ha portato con sé un aumento di omicidi, rapimenti e intimidazioni, con violenze che si riversano su coloro che sono al di fuori del mercato della droga (ad esempio avvocati, funzionari governativi, giornalisti».
Per il quarto anno consecutivo, il 2020 ha segnato il sequestro di quantità record di cocaina in Europa, con centinaia di sequestri che hanno sottratto al mercato 214,6 tonnellate di droga proveniente da 35 porti dell’UE dislocati in dodici Stati membri (Belgio, Bulgaria, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Spagna), segnando un aumento del 6% rispetto al 2019.
La notevole quantità di cocaina immessa sul mercato dalle organizzazioni criminali dà anche origine anche ad un netto incremento della produzione finale: per i consumatori finali, si legge nel rapporto, la reperibilità ed il consumo non sono mai stati così semplici.
Un’offerta di questo genere, inoltre, permette di contenere i prezzi, consentendo a nuovi clienti e a nuove fasce sociali di avvicinarsi alla “coca”. Semplice e snello anche il processo di acquisto che avverrebbe principalmente dal “vivo”, anche se i compratori si stanno sempre più affidando alla rete dirigendosi verso applicazioni di messaggistica e canali social.
Sul suolo maltese, nei procedimenti penali legati a droga, la cocaina rappresenta il secondo responsabile, subito dopo la cannabis. Passando ai consumi, le prime due posizioni restano praticamente invariate.
Dal 2013 in poi, come si può apprendere dal rapporto nazionale sulla situazione della droga a Malta, il consumo di cocaina è cresciuto in modo costante. Il primo approccio a questa sostanza avviene in media intorno ai 21 anni, e i trattamenti di recupero coinvolgono principalmente adulti sui 30 anni.