Buone notizie per i neo-papà che presto potranno usufruire di dieci giorni di congedo di paternità retribuiti grazie all’introduzione di un nuovo pacchetto legislativo annunciato martedì dal segretario parlamentare per il Dialogo sociale Andy Ellul.
Le nuove norme, che entreranno ufficialmente in vigore dal 2 agosto, sono state messe a punto sulla base della direttiva europea emanata nel 2019, con l’obiettivo di migliorare l’equilibrio tra lavoro e vita privata e che ha dato agli Stati membri tre anni di tempo per individuare la corretta applicazione.
Le novità andranno innanzitutto a modificare le tempistiche legate al congedo di paternità, fino ad oggi fissate ad un solo giorno – quello relativo al momento del parto – e che dal prossimo mese saliranno a 10 giorni, tutti retribuiti, da utilizzare entro le prime due settimane di vita del nascituro.
Cambiano inoltre anche le regole riguardo il congedo parentale dell’intero nucleo familiare, in quanto ogni genitore avrà a disposizione due mesi per restare a casa, retribuiti seguendo la tariffa utilizzata per le giornate di malattia, ed altri due mesi non retribuiti e trasferibili da un genitore all’altro.
Il congedo parentale retribuito può essere sfruttato gradualmente entro i primi otto anni di età del bambino, impiegando il 50% del periodo (o quattro settimane in totale) nei primi quattro anni dalla nascita. Tra il quarto e il sesto anno di età, i genitori potranno poi prendere due settimane di congedo retribuito e le restanti due settimane potranno essere sfruttate tra il sesto e l’ottavo anno del figlio.
Si tratta di un cambiamento importante rispetto alla situazione attuale, in cui dopo la nascita si hanno quattro mesi a testa di congedo non retribuito.
Inoltre, altra novità rilevante relativa sempre ai primi otto anni di vita dei propri figli, periodo in cui i genitori avranno diritto alla negoziazione di orari lavorativi flessibili.
Cambia anche la normativa riguardo l’eventuale assistenza ai propri cari tra le mura domestiche attraverso la formula del “congedo di cura”.
Per assistere parenti malati, laddove la residenza sia condivisa, sarà possibile richiedere un totale di cinque giorni, questa volta non retribuiti, senza dover attingere dalle giornate predisposte alle ferie o alla richiesta di malattia.
Tutti i cambiamenti previsti saranno a carico del governo fino al 2023, per poi coinvolgere il settore privato nel finanziamento di tali politiche nel 2024.
David Casa, deputato nazionalista ed uno tra i principali fautori dell’iniziativa presso il Parlamento europeo, si è dichiarato soddisfatto dei risultati appena raggiunti a favore delle numerose famiglie maltesi e gozitane:
«Questi diritti si tradurranno in un migliore equilibrio tra lavoro e sfera privata che migliorerà la qualità della vita delle famiglie, migliorerà le opportunità per le madri sul posto di lavoro, migliorerà l’uguaglianza di genere e avrà un impatto positivo sull’economia maltese e gozitana».
Nonostante il successo, Casa ha speso qualche parola riguardo i tempi di applicazione della normativa, dilatati quasi fino al limite dei tre anni concessi dall’Unione Europea, esprimendo perplessità anche nei confronti dell’entità del lavoro svolto, definito dal parlamentare come “minimo indispensabile”.
Scelte che il segretario parlamentare per il Dialogo sociale ha difeso dichiarando che rappresentano solo un “punto di partenza”, mentre sulle tempistiche, Ellul ha evidenziato come l’instabilità economica generata dalla pandemia abbia rallentato ogni discorso in merito, obbligando di conseguenza il governo ad attendere il giusto momento.
Finally, Maltese and Gozitan families are set to start enjoying rights that I was proud to achieve on their behalf.
Just days before the transposition deadline, unprecedented rights for families are finally set to become law.#WorkLifeBalance
— David Casa (@DavidCasaMEP) July 12, 2022