Malta riceverà dall’Unione Europea, nell’arco di tre anni, 35 milioni di euro finalizzati ad ammortizzare l’impatto della Brexit sull’economia dello Stato insulare.
Il finanziamento europeo arriverà sotto forma di tre tranche: 13,8 milioni di euro nel corso di quest’anno, 10,5 milioni di euro previsti per il 2023 e tra due anni ci sarà la rata finale pari a 10,7 milioni di euro.
I 35 milioni di euro totali destinati a Malta fanno parte di un programma europeo più ampio che include al momento altri undici Stati membri che beneficeranno della riserva di adeguamento alla Brexit, per cui è previsto un investimento complessivo di 5,4 miliardi di euro.
Lo scopo del finanziamento è fornire sostegno alle economie nazionali colpite dall’effetto Brexit, ma tra gli obiettivi secondari c’è anche l’intenzione di usare questi fondi per creare nuovi posti di lavoro e favorire progetti di riqualificazione e formazione.
Gli Stati beneficiari dei fondi europei connessi all’effetto Brexit avranno tempo fino a dicembre 2023 per utilizzare questo denaro coprendo le spese sostenute a partire da gennaio 2020.
Nel 2025 è prevista inoltre l’erogazione di un ulteriore finanziamento destinato a rimborsare i costi sostenuti dai Paesi membri per rendersi eleggibili al programma di riserva di adeguamento alla Brexit.
La somma destinata ad ogni Stato è definita tramite un protocollo che tiene conto di tre punti focali: i legami commerciali specifici con il Regno Unito, la quantità di pesce pescato nelle zone esclusive dell’UK e l’uso di aree marittime di confine.
Prima della Brexit l’economia di Malta era fortemente concentrata sui rapporti col Regno Unito, ora però la situazione appare diversa, basti pensare che dal 2019 al 2020 le importazioni britanniche sul territorio maltese hanno subito un calo del 18,6%.
«La riserva di adeguamento alla Brexit è stata istituita e adottata a tempo di record per aiutare gli Stati membri a mitigare le conseguenze negative economiche, sociali e territoriali della Brexit. Ora spetta agli Stati membri utilizzare al meglio i finanziamenti disponibili per sostenere le regioni, le comunità locali, i cittadini e le piccole e medie imprese per diversificare le loro attività, mantenere i posti di lavoro e riqualificare la forza lavoro ove necessario» ha dichiarato Elisa Ferreira, Commissario per la coesione e le riforme dell’UE.