Flette ancora verso il basso il tasso di natalità nel 2020 nei Paesi dell’UE; in totale sono stati 4,07 milioni i bambini iscritti all’anagrafe delle nascite, proseguendo una tendenza al ribasso iniziata nel 2008, quando nell’UE a nascere sono stati 4,68 milioni di bambini.
Il calo della popolazione è stato reso ancora più consistente dall’aumento della mortalità, in parte legato proprio alla pandemia da Covid-19.
Sull’arcipelago maltese, ogni donna ha una media di 1,13 figli, rendendola il primo Paese dell’Unione Europea con il più basso tasso di fertilità, seguita da Spagna (1,19) e Italia (1,24), secondo i dati relativi al 2020 resi noti da Eurostat.
Nel blocco UE nel suo complesso, il tasso di fertilità nel 2020 è sceso a 1,5 figli per donna, registrando una piccola diminuzione rispetto al recente picco nel 2016 (1,57), ma pur sempre in aumento rispetto al 2001 (1,43), mentre l’età media per le donne che diventano madri è salita a 31 anni, continuando la tendenza al rialzo dell’ultimo decennio.
Il numero più alto di nascite nel 2020 si registra in Francia (1,83 figli per ogni donna), davanti alla Romania (1,8), alla Repubblica Ceca (1,71) e alla Danimarca (1,68).
Inoltre, la percentuale di bambini nati da madri straniere, cioè nate in altri Paesi europei o non UE, ha continuato a crescere fino a raggiungere un tasso del 21%, con percentuali che variano dal 2% in Bulgaria e Slovacchia, al 64% del Lussemburgo, 39% a Cipro e circa 33% in Austria, Belgio e Malta. All’altro estremo della scala, le quote più basse si sono registrate in Bulgaria, Slovacchia (entrambi 2%) e Lituania (3%).