La Commissione Europea ha rilasciato il rapporto sullo Stato di Diritto, la terza relazione annuale che include una panoramica delle problematiche segnalate in 27 Paesi dell’Unione Europea allegando specifiche raccomandazioni.
Per quanto riguarda Malta, tra le altre cose, il rapporto ha esortato a ridurre le tempistiche necessarie per condurre indagini sulla corruzione ad alto livello e completare i procedimenti giudiziari, rivedendo anche la condizione dei giornalisti indipendenti e l’efficienza dei tribunali.
Infatti, tra le principali osservazioni del documento predisposto a fotografare la situazione legislativa dei differenti Paesi europei, si parla di come l’efficienza della giustizia maltese sia ulteriormente peggiorata, come confermato anche dalle impressioni degli eurodeputati in visita lo scorso mese di maggio a Valletta:
«Si raccomanda a Malta di rafforzare gli sforzi per migliorare l’efficienza della giustizia al fine di ridurre la durata dei procedimenti, che è ulteriormente peggiorata, nonostante il governo maltese stia preparando diverse iniziative per affrontare questo problema».
Un elemento considerato prioritario dalla Commissione Europea che evidenzia come nonostante le attività proposte, tra cui il Digital Justice Strategy, l’efficienza legislativa rimanga comunque scarsamente funzionale.
Inoltre, come indicato proprio dal rapporto della CE, a poco sembra servire la Strategia Nazionale Antifrode e Corruzione attuata dal governo che, nonostante l’aumento delle risorse destinate alle indagini sui casi di corruzione ad alti livelli, conserva tempistiche processuali eccessivamente lunghe:
«La Commissione permanente contro la corruzione deve essere ulteriormente rafforzata. Infatti, attualmente dispone di risorse limitate e non ha ancora mostrato risultati tangibili».
Un ulteriore passaggio effettuato dal rapporto torna sul caso della giornalista Daphne Caruana Galizia e sulla libertà dei giornalisti e dei media, per la tutela dei quali, la Commissione ha invitato Malta a introdurre normative che possano salvaguardare la categoria e migliorare l’ambiente di lavoro dei giornalisti, in particolar modo, per quanto riguarda l’accesso ai documenti ufficiali:
«Mentre è in corso una revisione indipendente della legislazione applicabile, giornalisti e cittadini continuano a incontrare ostacoli quando richiedono l’accesso alle informazioni detenute dalle autorità pubbliche. L’indipendenza dei media di servizio pubblico sono motivo di ulteriore preoccupazione».
Per questa ragione la Commissione Europea ha invitato a rafforzare la tutela verso le testate ed i media indipendenti che rimangono una minoranza rispetto a quelli di proprietà o sotto il controllo dei due principali partiti politici che, allo stato attuale delle cose, continuano a dominare ed influenzare la qualità dell’informazione (con buona pace di alcune testate che hanno preferito “omettere” questa indicazione della Commissione).
Alla stessa maniera, l’assenza di un quadro giuridico per garantire la trasparenza nella pubblicità e azioni di propaganda da parte dello Stato, rimane una questione in grado di destare ulteriore preoccupazione alla Commissione.
All’interno del documento si legge inoltre ancora “preoccupazione” da parte dell’UE nei confronti del programma per l’acquisizione della cittadinanza tramite investimento (passaporti d’oro), ancora in vigore a Malta.
Allegato al rapporto, inoltre, una serie di raccomandazioni sono state rivolte alle istituzioni maltesi in modo da ricordare gli impegni assunti in sede del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza:
- Coinvolgere la magistratura nella nomina del Presidente della Corte Suprema;
- Migliorare l’efficienza della giustizia e ridurre la durata dei procedimenti;
- Diminuire la durata delle indagini sui casi di corruzione ad alto livello e realizzare un registro delle sentenze;
- Introduzione di normative per migliorare l’ambiente lavorativo dei giornalisti;
- Rafforzare le regole ed i meccanismi per tutelare i media indipendenti e l’indipendenza editoriale dei media di servizio pubblico;
- Rilanciare gli sforzi per creare un’istituzione nazionale per i diritti umani in linea con i Principi della Dichiarazione universale dei diritti umani.
Il ministro della Giustizia Jonathan Attard ha in seguito commentato le raccomandazioni del rapporto:
«Il rafforzamento dello stato di diritto era e rimarrà in cima all’agenda del Paese. Il governo analizzerà le raccomandazioni formulate, alcune delle quali sono in lavorazione e le proposte legislative saranno presentate in parlamento per garantire che la giustizia sia efficiente».