La piaga della corruzione a Malta è tutt’altro che risolta. È quanto emerso da un rapporto del “Group of States against Corruption” (GRECO), organo europeo incaricato di controllare e vigilare che i Paesi dell’UE si adattino agli standard anticorruzione imposti ai singoli Stati, promuovendo l’integrità nei governi centrali e nelle forze dell’ordine.
Secondo il documento, sull’arcipelago ha “pienamente” attuato solamente 4 raccomandazioni sulle 23 fornite nel 2019 per contrastare la corruzione sempre più dilagante.
A maggio 2022, al governo maltese era stato dato un termine di diciotto mesi per allinearsi alle raccomandazioni. Ora, con la scadenza avvenuta a fine 2023, è arrivata l’ufficialità del fallimento. Il rapporto rivela infatti che nove raccomandazioni fatte dal gruppo anticorruzione non sono state nemmeno discusse, e altre dieci attuate solo in parte.
Tra le criticità più importanti, il fatto di non aver stabilito regole sui contatti tra funzionari di alto livello e lobbisti che cercano di influenzare il processo decisionale né di aver delineato le procedure sulle dichiarazioni di eventuali conflitti d’interesse.
Ancora, nulla sarebbe stato fatto per consentire alle forze dell’ordine di indagare avvalendosi di tecniche come le intercettazioni telefoniche nei casi di sospetta corruzione, aggiungendo che il Paese deve fare anche molto di più per incrementare gli standard di integrità morale.
Infatti, “GRECO” ci va giù pesante, descrivendo come “deplorevole” il fallimento di Malta nello sviluppare una strategia di integrità per i funzionari di alto livello, confidando però in un progetto già avviato dal governo, volto a migliorare la trasparenza nelle alte sfere, con la speranza di rilevare buoni risultati in tempi relativamente brevi.
Ma come detto le criticità rimangono molte, e l’Unione Europea ha chiesto ancor una volta a Malta di fare di più per combattere la corruzione, e di presentare un rapporto dettagliato e aggiornato entro la fine del 2024.
Nel rapporto sono però presenti anche alcune note positive. La politica maltese sarebbe infatti riuscita a perseguire un obiettivo: migliorare la strategia di comunicazione delle forze di polizia (anche con riforme per dare nuovo sostegno alle forze dell’ordine), consentendo alle istituzioni pubbliche con funzioni regolatorie di essere più responsabili e meglio finanziate, attuando una strategia nazionale antifrode e corruzione. Sono inoltre stati notati i progressi ottenuti grazie alle riforme nel settore dello stato di diritto e della buona amministrazione, uniti al potenziamento degli uffici del Difensore Civico, dell’Audit, del Commissario per gli Standard e del Dipartimento di Audit Interno e Investigazioni.
Per quanto concerne le raccomandazioni rimaste ancora insoddisfatte, il governo si è impegnato a continuare a lavorare per rafforzare le istituzioni del Paese entro il termine stabilito della fine dell’anno.
Ministero della Giustizia: «Malta ha attuato o sta attuando il 61% delle raccomandazioni»
In un comunicato diffuso in relazione alla notizia, il Ministero della Giustizia ha affermato che il Governo «accoglie con favore» il rapporto redatto dal GRECO in cui rileva che Malta ha attuato o sta attuando la maggior parte delle raccomandazioni» e che «Malta ha attuato o sta attuando il 61% delle raccomandazioni».
Il rapporto del GRECO – prosegue la nota del Ministero – ha preso atto delle riforme attuate a favore dello stato di diritto e del buon governo, registrando progressi nel rafforzamento di vari uffici governativi, nonché nella continua attuazione della strategia nazionale contro frode e corruzione. Apprezzato anche l’incremento record della fiducia dei cittadini nelle Forze di Polizia, nonché le misure adottate per rafforzare la politica di comunicazione del Corpo.
Rafforzati anche i programmi per creare consapevolezza sull’integrità e sull’etica professionale degli Organismi disciplinati, oggetto di ingenti investimenti «senza precedenti» negli ultimi mesi. Il Ministero ha poi concluso affermando che il governo si è impegnato e continuerà a farlo per afforzare le istituzioni maltesi.