Proseguono le proteste a Marsascala per il tanto discusso progetto del porto turistico che ridisegnerebbe la baia naturale a sud dell’arcipelago maltese.
Ad organizzare la manifestazione anche questa volta sono stati gli attivisti di Moviment Graffitti che hanno già più volte espresso dissenso nei confronti del maxi scalo sostenuto da Transport Malta, definito dalla ONG come “un parcheggio per imbarcazioni di lusso”.
Le persone, radunatesi nella baia, si sono immerse in mare per una nuotata simbolica, con l’intento di inviare un messaggio chiaro ed inequivocabile alle istituzioni circa la volontà di non voler rinunciare a spazi pubblici di vitale importanza per la comunità maltese. Per questa ragione hanno richiesto a gran voce una dichiarazione chiara e definitiva da parte di Transport Malta su quelle che saranno le sorti di Marsascala.
Gli attivisti si sono detti ancora preoccupati circa l’impatto ambientale che avrà la realizzazione dell’infrastruttura, ritenendo che gli interventi realmente necessari per riqualificare la località maltese a sud dell’isola riguardino il rifacimento del lungomare e la gestione efficiente degli allevamenti ittici, non certamente un “parcheggio” per yacht dal quale la comunità e le imprese locali non trarrebbero alcun beneficio.
«Il progetto del nuovo porto turistico toglierebbe così tanto alla comunità, a beneficio di chi ha già troppo» ha affermato nel corso dell’evento l’attivista ed ecologista Marie Claire Gatt che, sebbene non sia residente a Marsascala, ha mostrato il suo interesse nel difendere la baia contro il degrado ambientale.
I cittadini del luogo si sono detti determinati nel voler proseguire le manifestazioni di dissenso per far sentire la loro voce a tutela della baia, in contrasto con i futuri piani che prevedono di stravolgere l’anima della caratteristica località balneare.