Un invito a pensare al prossimo, alle persone in difficoltà e a chi si trova a vivere in condizioni di sofferenza e disagio, in territori di guerra e miseria: è questo il fulcro centrale del messaggio che il Presidente della Repubblica di Malta ha voluto veicolare nell’ultimo discorso di Natale e Capodanno rivolto ai cittadini prima di lasciare la carica nei prossimi mesi.
Nonostante il clima di festa, George Vella ha invitato le persone a «fermarsi a riflettere», alla luce delle sfide che tutti, in un modo o nell’altro, hanno dovuto affrontare negli scorsi anni, tra chi ha perso un proprio famigliare e chi combatte con problemi di salute.
«Ho incontrato tutto questo nel mio lavoro durante la presidenza» ha ricordato Vella, ringraziando per il sostegno che lui e la consorte hanno ricevuto nella gestione del Malta Community Chest Fund (MCCF), «anche nel pieno della pandemia, abbiamo fatto tutto il possibile per non dire “no” a chiunque chiedesse il nostro aiuto» e «continueremo a farlo (..) per alleviare, per quanto possibile, la sofferenza fisica di chi è in cura, e assistere tutti coloro che cercano aiuto».
Salutando e ricordando anche i numerosi maltesi e gozitani residenti all’estero che, nonostante le lunghe distanze che li separano dal Paese, magari stanno celebrando queste festività rispettando le tradizioni locali, George Vella non ha potuto fare a meno di ricordare che, «mentre viviamo al sicuro nelle nostre case, circondati da parenti e amici, migliaia di persone soffrono in territori di guerra senza un tetto sopra la testa, senza riparo e affrontando la fame, esposti alle intemperie e alle bombe che cadono su di loro e sui loro figli».
«Migliaia di persone che hanno perso mariti, mogli, genitori, mentre altri seppelliscono i propri figli» ha rimarcato il Presidente di Malta, che ha scelto di parlarne «perché è un peccato che nel mondo odierno si possa ancora assistere a scene così strazianti», invitando le persone ad «apprezzare la bellezza della pace, e magari trovare anche il tempo per prendersi cura di chi attraversa momenti difficili, con una parola di conforto» perché «dopotutto, questo è il vero spirito del Natale, non le cose materiali».