Il governo maltese non starebbe rispettando pienamente gli standard minimi per contrastare le tratte di esseri umani, nonostante gli sforzi significativi, almeno secondo l’ultimo rapporto sul traffico di persone stilato dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.
Malta rimane nell livello di protezione definito “Tier 2”, nonostante i riconosciuti sforzi crescenti per contrastare il fenomeno, per non aver portato ad alcuna condanna a partire dal 2012. L’isola viene descritta come un paese di approdo facile per le donne destinate alla prostituzione, e per uomini e donne che costituiscono un giro di manodopera a basso costo.
E nonostante le autorità locali abbiano condotto 3.539 ispezioni sul lavoro nel 2017, il governo, secondo il rapporto, non avrebbe compiuto sforzi sufficienti al fine di ridurre la domanda per prestazioni sessuali e lavori forzati. Il rapporto afferma che anche donne e bambini maltesi sono stati oggetto di traffico sessuale all’interno del paese.
Sempre secondo il resoconto, le vittime del lavoro forzato provengono da Cina, Europa orientale e Asia sud-orientale. Sono alcuni esempi le donne del Sud-Est asiatico che lavorano come domestiche, le cittadine cinesi che lavorano nei centri massaggi, i calciatori stranieri e le donne dell’Europa centrale e orientale, in particolari russe e ucraine, che lavorano nei locali notturni: tutte queste sono i gruppi più vulnerabili rispetto al rischio di sfruttamento. I circa 5.000 migranti irregolari provenienti da paesi africani sono invece vulnerabili al traffico nel mercato del lavoro clandestino, nei settori dell’edilizia, dell’assistenza sociale e dei lavori domestici.