È infuriata Moviment Graffitti, la Ong che mercoledì si è scagliata contro la decisione di ridurre le corse via mare operate dai traghetti veloci della compagnia Gozo Fast Ferry, utilizzata su base quotidiana da molti studenti e pendolari che fanno la spola tra le due isole maggiori dell’arcipelago maltese.
Alla base dei malumori, il fatto che la fornitura dei servizi via mare sia operata da due compagnie private che prendono decisioni sulla base dei profitti, invece che lasciar spazio ad un servizio pubblico gestito per il bene comunitario. Un grave errore – secondo la Ong – che ha reso inevitabile l’attuale flop.
A soli quindici mesi dall’inaugurazione delle tratte che avrebbero rappresentato una svolta per i pendolari tra le due isole, Gozo Fast Ferry sta attualmente affrontando un’improvvisa interruzione del suo servizio. Fino alla scorsa settimana, i traghetti veloci tra Malta e Gozo offrivano 12-13 viaggi al giorno. Improvvisamente, senza preavviso, ora sembrerebbero essere stati ridotto a soli cinque viaggi al giorno, con un paio di tratte operate nella mattinata ed altre due in orario serale.
«Ironia della sorte – continua Moviment Graffitti nel comunicato diffuso mercoledì – mentre questo servizio essenziale viene lasciato vacillare, il governo propone una pista di atterraggio impraticabile e distruttiva a Gozo in nome di una migliore connessione tra le isole».
Una scelta, secondo la Ong, che equivale ad un insulto per tutti i residenti gozitani e maltesi. «Molti negli ultimi mesi sono diventati sempre più dipendenti dal traghetto veloce, sperando di evitare il traffico infinito tra le due isole, raggiungendo in linea diretta Valletta. Alcuni hanno abbandonato le loro auto e la possibilità di salire a bordo del traghetto veloce in bicicletta. Una scelta che ha reso il servizio interessante anche per questa tipologia di clienti», ha affermato Moviment Graffitti, sottolineando l’urgenza di porre immediato rimedio all’improvviso taglio delle tratte.
Altro punto critico sembrerebbe essere rappresentato anche dalla scelta del governo di sovvenzionare le società private che apporteranno miglioramenti ai servizi offerti. Una soluzione non ritenuta efficace dalla Ong, che preferirebbe vedere i soldi dei contribuenti impiegati in altro modo, suggerendo al governo stesso di gestire in prima persona il trasporto via mare dei cittadini tra le due isole.
«In quanto servizio pubblico essenziale, la fornitura di un collegamento veloce tra Valletta e Gozo avrebbe dovuto essere di proprietà pubblica sin dall’inizio. L’insistenza del governo nell’avvicinarsi al settore privato per poi sovvenzionare massivamente il progetto quando è fallito mostra che la sua priorità è, come sempre, il business rispetto al bene comune» ha affermato Moviment Graffiti, ricordando che la privatizzazione del servizio ha già comportato ad un aumento delle tariffe rivolte ai consumatori, oltre all’annullamento dell’utilizzo della tessera Tallinja, a dimostrazione di come il trasporto pubblico gestito da società private in realtà non migliori, bensì peggiori, il servizio offerto ai cittadini.
Il comunicato si conclude con l’appello della Ong al governo, affinchè venga messo in atto un intervento immediato garantendo il ripristino della programmazione delle tratte, mettendo al primo posto i bisogni delle persone e non quelli degli imprenditori.