Un buffetto e una carezza. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti adopera due modalità per valutare il comportamento del governo di Malta rispetto alla tratta degli esseri umani.
Nell’ultimo rapporto, il Dipartimento USA ha rilevato che Malta non «soddisfa pienamente gli standard minimi per l’eliminazione della tratta». Un giudizio negativo, dunque, compensato dalla valutazione positiva circa gli «sforzi significativi» fatti per affrontare un tema piuttosto spinoso.
«Il governo – si legge nel rapporto – ha dimostrato sforzi complessivamente crescenti rispetto al periodo di riferimento precedente, considerando l’impatto della pandemia sulla sua capacità anti-tratta. Tuttavia, non ha rispettato gli standard minimi in diverse aree chiave».
Pur riconoscendo all’esecutivo guidato da Robert Abela di aver «dimostrato sforzi complessivi crescenti» nel 2020, il rapporto ha anche evidenziato che «problemi perenni con lo Stato di diritto, corruzione, procedimenti giudiziari lenti e una forza di polizia a corto di personale, hanno continuato a ostacolare i procedimenti giudiziari».
Secondo il Dipartimento americano, a Malta è mancato un coordinamento tra i ministeri e non sono stati applicati in modo efficace i regolamenti sul reclutamento dei lavoratori.
Secondo gli statunitensi, il governo ha inoltre continuato a ritardare la risoluzione di un caso del 2004 di un ex agente di polizia presumibilmente complice della tratta e non ha neppure segnalato nuove indagini su altri funzionari o ulteriori sforzi per prevenire le collusioni di esponenti delle forze dell’ordine con gli schiavisti.
Il rapporto rileva che la polizia di Malta ha avviato 16 indagini sulla tratta di esseri umani nel 2020, il numero più alto da molti anni a questa parte; otto riguardavano il traffico sessuale e altri otto il traffico di manodopera.
I procedimenti contro 16 indagati, la maggior parte dei quali rilasciati su cauzione, non sono ancora arrivati a una sentenza.
Sulle condanne, il Dipartimento degli Stati Uniti ha evidenziato che nel 2020 solo tre trafficanti sono stati puniti dal tribunale per traffico sessuale; erano stati tre anche nel 2019.
Dei trafficanti condannati, due erano di nazionalità cinese (condannati rispettivamente a 5 e 7 anni di reclusione), e uno era un maltese (condannato a 7 anni di carcere).