Centinaia di cartelle cliniche sparpagliate ovunque ed accessibili a chiunque metta piede nella struttura, scatole di medicinali ancora intatti, resti maleodoranti di quelli che sono stati descritti come “organi umani”, sale operatorie complete di ogni attrezzatura, il tutto circondato dai segni del tempo e dal passaggio di vandali senza coscienza.
Non è stato risparmiato proprio niente nelle istantanee che ritraggono l’ex ospedale St Philip’s di Santa Venera, racchiuse in un video shock pubblicato sul web nelle scorse settimane dal regista olandese e youtuber Bob Thissen, veterano esploratore delle strutture urbane abbandonate situate in ogni parte del mondo.
«Questa volta sono a Malta, in visita presso un ospedale abbandonato che ha un’atmosfera davvero inquietante. Trovo organi umani, sale operatorie intatte e scopro di non essere solo in questo luogo abbandonato» ha affermato Thiessen, anticipando gli sconvolgenti scenari racchiusi nel video.
Ed effettivamente il lancio di detriti da una finestra della struttura, ripreso per caso mentre l’uomo era impegnato ad immortalare i corridoi dell’ospedale, sono una testimonianza abbastanza eloquente di quanto dichiarato, ma non l’unica.
Nelle immagini che scorrono, accompagnate dai sottotitoli, si intravede infatti Thiessen accedere con facilità all’interno dell’edificio trovando la porta d’ingresso sventrata, per poi proseguire la visita tra le varie ali che compongono la struttura, tutte vandalizzate e ricoperte di graffiti.
Camminando attraverso diversi detriti – anche medicali – sparsi sul pavimento, l’uomo ha fatto ispezione prima in una stanza in cui sono collocate centinaia di cartelle cliniche complete dei vari dati personali degli ex pazienti dell’ospedale, e poi in un’altra area in cui lo youtuber ha affermato di “sentire un cattivo odore”. È lì che si susseguono le immagini più scioccanti, in cui si intravedono dei secchi al cui interno giacciono dei resti che l’uomo ha definito “organi umani”.
Dopo il caos e l’attenzione mediatica suscitata dal filmato, il proprietario della struttura, Frank Portelli, ha rilasciato delle dichiarazioni denunciando e puntando il dito verso i ripetuti atti vandalici attuati “di proposito” presso l’ex ospedale, insistendo sul fatto che non vi erano alcuni resti umani presenti nell’area al momento della chiusura.
«L’ospedale è stato vandalizzato ripetutamente e di proposito. La porta di ingresso principale e le stanze sigillate in cui erano riposti i documenti sono state scassinate e rotte volontariamente. Il messaggio è chiaro: è in atto la politica dell’odio. Non abbiamo mai avuto resti umani. Nonostante i ripetuti attacchi, all’edificio non è stata fornita un’adeguata protezione. Ora è in corso un’indagine che chiarirà la vicenda» ha affermato sui social Portelli, sottolineando come questi episodi stiano danneggiando la reputazione di Malta fornendole cattiva pubblicità.
Il St Philip’s Hospital è una ex struttura ospedaliera privata con 100 posti letto, avviata nel 1995 a Santa Venera, che ha visto chiudere i battenti nel 2012 a causa di problemi finanziari.
Il governo aveva tentato l’acquisizione con un contratto di locazione della durata di otto anni, ma all’ultimo si è tirato indietro e l’affare non si è mai concretizzato. Da quel tempo, l’ospedale è stato lasciato in completo stato di abbandono.
Negli anni è stato preso di mira dai vandali, che ne hanno deturpato la struttura, compresi i materiali e le attrezzature al suo interno. Risale infatti allo scorso dicembre l’ultima segnalazione di un incendio appiccato in alcuni locali dell’ex ospedale abbandonato, che ha visto nove giovanissimi finire in manette.
«Durante la pandemia piuttosto che prendere in gestione il St. Philip’s Hospital, il governo ha considerato l’acquisto di un ospedale prefabbricato per 29 milioni di euro» ha affermato il proprietario, Joseph Portelli, evidenziando tra le altre cose, le difficoltà che a suo avviso non permettono alla struttura di trovare una nuova collocazione utile alla comunità.