Continua la vicenda legata alla concessione dei tre ospedali pubblici a Steward Health Care (SHC) che, attraverso una nota sul proprio sito, annuncia di aver intrapreso la risoluzione del contratto a causa di “inadempienze da parte del governo maltese”:
«SHCM ritiene che l’ambiente operativo e il clima degli investimenti a Malta non permettano alle società straniere di creare partnership costruttive con il governo»
Tale decisione arriva a sorpresa dopo appena 24 ore dalla presentazione del ricorso impugnato da Steward a seguito della sentenza del tribunale che aveva di fatto annullato gli accordi siglati etichettandoli come “fraudolenti” e che, come si legge anche tra le righe della nota, riguardavano la gestione e l’amministrazione degli ospedali St Luke’s, Karin Grech, Gozo General e della Barts Medical School.
Tale accordo affonda le proprie radici nel 2015 quando, l’allora ministro della Salute Konrad Mizzi, aveva accordato la concessione dei tre ospedali a Vitals Global Healthcare (VGH) che, circa tre anni dopo, cedette proprio a SHC la licenza delle strutture.
Come vi avevamo già raccontato nelle settimane precedenti, la reazione del governo maltese è rimasta “timida” dichiarando di avere in mente, in questo momento, solo la salvaguardia dell’interesse nazionale, dei posti di lavoro degli operatori sanitari e dei pazienti. Proprio per questa ragione la nota di Steward cita proprio l’operato della Valletta in questi termini:
«La società è delusa dal fatto che il governo di Malta non sia riuscito a mantenere fede all’accordo. Il fatto che non abbia presentato ricorso contro il verdetto del tribunale civile che ha definito corrotto il proprio operato è un’ammissione di colpa»
Sempre all’interno della nota, la compagnia americana ha confermato la volontà di contribuire a semplificare la transizione collaborando con le autorità competenti, affermando inoltre di aver operato in ogni momento in conformità con i più elevati standard prioritizzando il benessere dei pazienti.
A tal proposito, anche le righe successive siglate dalla nota ancorano una critica al contesto governativo dell’arcipelago, definendo i recenti sviluppi come l’ennesima prova del “declino dello stato di diritto”:
«Un declino dello stato di diritto, dimostrato dalla recente sentenza del tribunale, e una mancanza di sostegno e protezione degli investitori stranieri, come rispecchiato anche dalla recente presenza di Malta nella Grey List della FATF che ha identificato gravi carenze nella governance e nella regolamentazione maltese»
Sempre secondo il colosso americano, l’uscita dalle coordinate maltesi si confermerà come una nuova opportunità per approfondire i propri investimenti in Stati, e giurisdizioni, più «accomodanti nei confronti degli investitori» e maggiormente in linea con gli standard di SHC.
In una nota di ieri a commento delle decisioni del tribunale civile, il gruppo ha inoltre affermato di aver anche chiesto una pronuncia pregiudiziale della CGE poiché ha ritenuto che la sentenza minasse lo stato di diritto, respingendo con enfasi le conclusioni del giudice definite “prive di fondamento”. Il Governo ha fatto sapere di essere assolutamente in “disaccordo” con le affermazioni di SHC, confermando di essere pronto ad assumere immediatamente la gestione delle strutture ospedaliere coinvolte.
Non si è fatta attendere anche la reazione del PN che, invitando i cittadini a presenziare alla protesta delle 18:00 di oggi davanti al parlamento, con una conferenza stampa ha lasciato la parola a Bernard Grech che ha così commentato:
«L’opposizione continuerà a insistere affinché tutti i fondi dati a Vitals/Steward vengano recuperati e tutte le tasse e i prestiti in sospeso vengano pagati. Insisteremo anche affinché tutti i responsabili siano chiamati a rispondere dell’accaduto»