Il colosso statunitense “Steward Health Care” con sede principale a Dallas, in Texas, ma presente anche sull’arcipelago, ha dichiarato bancarotta. L’azienda operante nel settore sanitario era salita agli onori delle cronache locali dopo essere rimasta coinvolta nello scandalo della privatizzazione degli ospedali pubblici.
Secondo quanto si apprende dal comunicato diffuso dalla stessa compagnia, sarebbe già stata presentata una richiesta volontaria di soccorso presso il Tribunale del Texas, a causa della difficile situazione economica in cui versa l’azienda. Criticità che sarebbero nate a causa dei pagamenti da parte dei vari governi, giudicati insufficienti dai vertici di “Steward Health Care”, complice anche la modifica al ribassi dei tassi di rimborso.
Ebbene, secondo l’Amministratore delegato della società che gestisce 31 ospedali negli USA servendo circa 2 milioni di pazienti ogni anno, «la dichiarazione ha lo scopo di fornire alla Società l’accesso alla liquidità aggiuntiva e alle protezioni di cui ha bisogno, al fine di mantenere le operazioni nel corso ordinario e continuare a servire i pazienti senza interruzioni». E ancora: «l’obiettivo di Steward è risolvere questi problemi il più rapidamente possibile, con l’aiuto del tribunale, in vista della salute finanziaria sostenibile e a lungo termine del sistema». Una ristrutturazione aziendale che rappresenta quindi la migliore soluzione per tutta la comunità che ruota intorno all’ecosistema di Steward Health Care, composto da dipendenti, pazienti e medici.
Tornando alle cronache maltesi, Steward Health Care è accusata di aver illecitamente tentato di prendere il controllo di tre ospedali pubblici, prendendo in gestione il St. Luke’s Hospital, il Karin Grech Hospital e il Gozo General Hospital. Le concessioni sono poi state annullate dal tribunale l’anno scorso anno, decisione successivamente confermata anche in appello a fronte di sospette collusioni tra la società americana e alti funzionari governativi.