Un’indagine condotta dall’Organized Crime and Corruption Reporting Project (OCCRP), e condivisa con i partner maltesi del Times of Malta e di The Shift News, ha portato alla luce l’ennesimo scandalo legato al controverso accordo governo-Vitals/Steward per la privatizzazione degli ospedali pubblici.
Dopo quanto rivelato nei giorni scorsi nel terzo report stilato dal NAO in cui, nero su bianco, si legge come l’ex ministro del Turismo abbia “ingannato” il governo stringendo accordi con il consorzio ospedaliero all’oscuro del gabinetto grazie, ora i fari sembrano essere puntati su un’altra figura di spicco coinvolta nella vicenda, l’allora Primo Ministro Joseph Muscat, in relazione a dei pagamenti che gli investigatori presumono possano essere collegati all’accordo legato agli ospedali, ora oggetto di un’indagine separata per sospetta corruzione.
Nello specifico, tali emolumenti sarebbero frutto di uno speciale contratto di consulenza da 540.000 euro, dilazionati in 36 pagamenti mensili che l’ex Primo Ministro avrebbe ricevuto dalla società società svizzera SpringX Media e da un’altra azienda registrata allo stesso indirizzo, la Accutor Consulting, che secondo le indagini altro non sarebbe che il nuovo nominativo assunto da Vitals Global Healthcare (VGH) a partire dal 2018, poco prima che Steward Health Care (SHC) subentrasse nell’accordo di gestione delle strutture ospedaliere del St. Luke’s, Karin Grech e Gozo, dopo neanche 3 anni di gestione da parte di VGH che, senza alcuna esperienza nel settore sanitario, non era riuscita a rispettare i termini del contratto finendo per accumulare una marea di debiti, malgrado gli oltre 52 milioni di euro intascati dal governo maltese.
I pagamenti mensili ricevuti da Muscat sarebbero iniziati nell’estate del 2020 interrompendosi, però, dopo sole quattro rate, a seguito della bancarotta dichiarata da Accutor, spingendo gli investigatori a chiedersi se questi movimenti di denaro fossero un mero strumento per ricevere tangenti legate all’accordo con SHC.
A conferma di tale ipotesi, i documenti sui quali sono riusciti a mettere mano i giornalisti affermano come, tra il 2015 e il 2020, SHC abbia versato ad Accutor e ad altre società svizzere accomunate dal medesimo proprietario, l’imprenditore pakistano Wasay Bhatti, una cifra che arriverebbe a sfiorare i 5,9 milioni di euro.
Il campanello d’allarme avrebbe iniziato a suonare quando, all’interno del libro paga della società svizzera, sarebbero spiccati i nominativi di due figure chiave coinvolte nella vicenda Vitals, Shaukat Ali e suo figlio Asad, anch’essi pagati come consulenti.
Il connubio tra Bhatti e Muscat, oggi presidente della Malta Professional Football Clubs Association, avrebbe portato anche al tentativo fallimentare di acquisizione del Crystal Palace FC, storico club della Premier League inglese, con la trattativa che si sarebbe arenata e posta ora sotto la lente degli investigatori per determinare la veridicità dei documenti finanziari presentati per l’offerta di acquisizione.
The Shift News, riferisce anche che, al centro delle indagini ci sarebbero anche i servizi di consulenza offerti da Muscat per una società maltese registrata a Malta, e specializzata nell’assistenza dei richiedenti asilo tramite il programma Mediterranean Heart Malta, con particolare attenzione ad alcune transizioni dall’importo di 5.900 euro.
Anche il ruolo nell’accordo dell’allora ministro della salute Konrad Mizzi e l’ex capo di gabinetto Keith Schembri sarebbe oggetto di attenzioni delle indagini e, insieme alle perquisizioni e la confisca di documenti e dispositivi ai danni di Muscat stesso, DF Advocates, VGH Malta, SHC e un ente governativo non definitivo, confermerebbero come non son da escludere epiloghi giudiziari per cariche e personaggi di “alto livello”.
Reagendo alle notizie, l’ex Premier ha respinto in blocco le accuse mosse dal report – «Non temo l’arresto, questa storia è una montatura» – impugnando la legittimità del suo lavoro confermando tramite un lungo post Facebook, di cui di seguito un estratto, la volontà di perseguire attraverso la giustizia questa “fuga di notizie false”.
«Sono sempre stato pagato per il lavoro svolto, come testimoniato al magistrato. Nelle carte odierne ci sono evidenti fughe di notizie dalla magistratura, questo tradisce ogni forma di fiducia. Ci sono altri punti che solleverò nelle sedi opportune. Ho sempre dichiarato il mio reddito e pago le tasse, contrariamente a qualcuno. Farò in modo che coloro che stanno manipolando i fatti siano perseguiti attraverso la giustizia quando verrà il momento»