Sugli scandali che hanno travolto il neo ex ministro del Turismo, Clayton Bartolo, interviene anche Repubblika che, tramite il legale Jason Azzopardi, ha presentato oggi al Commissario di polizia e alla Procura una notitia criminis ovvero un documento che informa formalmente le autorità giudiziarie circa la possibilità che sia stato commesso un reato.
L’azione fa seguito all’articolo pubblicato da Times of Malta in cui si dichiara che FIAU ha segnalato pagamenti “sospetti” – nel concreto, presunte tangenti – ricevute dalla moglie di Bartolo, Amanda Muscat, da un’azienda appaltatrice della Malta Tourism Authority. E la polizia, di questo, ne sarebbe in realtà già a conoscenza da tempo, ovvero dal 2023, quando alla Muscat sarebbe stato affidato un incarico da consulente presso un’azienda internazionale collegata all’ex ciclista professionista italiano Valerio Agnoli che, a sua volta, ricevette un contratto dall’MTA per promuovere il cicloturismo.
Ora, alla Procura e al Commissario di polizia si chiede che vengano intraprese azioni legali nei confronti dell’ex ministro Clayton Bartolo, della moglie Amanda Muscat e di Valerio Agnoli per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, traffico di influenze e riciclaggio di denaro.
«Questi illeciti – si legge nella notitia criminis – devono essere considerati come un reato continuato, poiché i diversi atti compiuti dagli accusati, anche se in momenti differenti, violano le stesse disposizioni di legge e sono stati eseguiti con una medesima risoluzione criminosa».
Contestualmente, Repubblika ci ha tenuto a sottolineare che le dimissioni di Clayton Bartolo non bastano e che il Primo Ministro Abela deve chiarire le ragioni della sua decisione visto che ha affermato che la rimozione del ministro dal ruolo non è legata ai risultati dell’inchiesta del Commissario per gli Standard nella Vita Pubblica, ma ad altre motivazioni, ed ora «ha l’obbligo di spiegarle, senza che a farlo siano sempre i giornalisti».
Inoltre, continua la Ong, chi ricopre incarichi politici deve essere «una persona integra e fedele agli interessi del popolo». Per questo, ogni volta che il Premier giustifica “comportamenti discutibili” non fa altro che abbassare ulteriormente gli standard etici. Sulla base delle stesse considerazioni, anche il ministro di Gozo Clint Camilleri, «dovrebbe dimettersi senza indugio».
Infine, Repubblika ha sottolineato che il ruolo di Abela non è quello di «difendere gli amici» accusando la Ong di “estremismo”. «Chiedere un’indagine della polizia su un possibile reato non è estremismo, ma un obbligo civico. Il Primo Ministro dovrebbe garantire che la legge sia uguale per tutti, non fare da avvocato ai suoi alleati. Questo è il principio dello Stato di diritto, non la protezione dei privilegiati» ha concluso l’organizzazione.
(immagine di archivio, credits: Facebook)
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