L’edilizia si conferma il settore lavorativo più “letale” a Malta. Lo attestano i numeri sui decessi, diffusi nei giorni scorsi dall’Ufficio nazionale di statistica (NSO), sulla base dei dati riportati dall’Autorità per la salute e la sicurezza sul lavoro (OHSA) nel periodo tra il 2019 e il 2021.
Negli ultimi tre anni sono state in tutto 19 le persone che hanno perso la vita sui luoghi di lavoro, 18 delle quali (90%) cadute vittima nei cantieri edili dell’arcipelago, nel 75% dei casi per colpa di ferite alla testa o nella parte superiore del corpo (seconda causa di morte), che hanno provocato traumi o lesioni interne fatali.
A preoccupare ancora di più è il fatto che 9 delle 19 morti sul lavoro segnalate negli ultimi tre anni, si sono verificate nel solo 2021, segnando il punto più alto della parabola delle morti bianche registrate almeno negli ultimi sei anni, visto che dal 2016 al 2018 le vittime totali si sono “fermate” a quota 12. Un trend che ha fatto salire il tasso d’incidenza dei morti su lavoro nel 2021 a 3,3%.
Quasi tutte le tragedie hanno coinvolto individui di genere maschile, fatta eccezione per un incidente nel 2020, quando a perdere la vita è stata anche una donna. A livello anagrafico, nella maggior parte dei casi l’età delle vittime superava i 35 anni.
Le morti bianche segnalate dai dati dell’NSO hanno coinvolto nel 58% cittadini stranieri (europei o provenienti da Paesi extra UE), mentre il restante 42% ha riguardato cittadini maltesi.
Erano quasi tutti operai che svolgevano i lavori più umili (73,7%), impiegati per la maggior parte nelle piccole imprese (1-9 lavoratori), categoria nella quale si è registrato il numero più alto di decessi sul lavoro, seguita da quella autonoma.
Il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare in relazione ai numerosissimi cantieri edili che popolano l’arcipelago maltese, è tornato sempre più spesso alla ribalta negli ultimi anni, quando si è dovuto assistere inermi a tragedie come la morte di Miriam Pace, la donna sepolta nel crollo della sua stessa casa a Santa Venera, all’incidente che ha coinvolto Lamin Jaiteh, operaio abbandonato sul ciglio di una strada dopo essersi ferito cadendo da un palazzo in costruzione nel cantiere in cui lavorava irregolarmente, senza dimenticare tutti gli operai che purtroppo ogni giorno si possono vedere “sfidare la sorte” camminando in bilico su delle precarie assi di legno, tenute assieme da qualche corda calata dall’alto dei palazzi in cui lavorano. Una triste realtà sotto gli occhi di tutti, anche di chi potrebbe e dovrebbe fare qualcosa.
Safety at work is zero on this island, no one will ever go to court with the company as foreign workers are blackmailed with the work permit and those who have the courage to lead the company have court, this will not be of any use as corruption as we have seen, here in Malta it is avery high levels, a real disaster.