Bloccata da diversi giorni al largo di Malta e dell’isola di Lampedusa, la nave Ocean Viking dell’organizzazione umanitaria SOS Mediterranee sta cercando urgentemente un porto dove poter sbarcare 553 migranti libici, molti dei quali sono minori. Come lo scorso luglio, l’ONG utilizza il suo profilo Twitter per lanciare l’ennesimo e disperato appello affinchè venga prestato immediato soccorso alle centinaia di rifugiati presenti sull’imbarcazione, strappati dalle acque del Mediterraneo.
Nei giorni scorsi, 555 persone sono state salvate dalla Ocean Viking in sei diversi soccorsi. Tra di loro una donna incinta che è stata evacuata d’urgenza dalla Guardia Costiera italiana insieme al compagno.
Ma per gli altri 553, l’odissea a bordo della nave di 70 metri avvolta nel caldo soffocante di questi giorni, sembra non finire mai. Tra di loro, in attesa di un porto sicuro in cui sbarcare ci sono anche 119 minori, quattro donne incinte e un bambino di tre mesi, riporta l’associazione. Le stesse speranza che hanno i 257 superstiti attualmente a bordo della Sea Watch 3. In totale, le due imbarcazioni stanno trasportando il “peso umano” di oltre 800 vite.
La situazione pare essere drammatica. Dei portavoce dei team medici a sostegno dei superstiti fanno sapere che molti naufraghi erano esausti già prima di essere soccorsi, alcuni soffrono il mal di mare ed altri sono svenuti per il calore. Diversi di loro riportano ustioni da carburante e dolori corporei.
SOS Mediterranee spiega di aver effettuato delle chiamate radio rimaste senza risposta per diversi giorni, o meglio, una risposta c’è stata, quella di Malta, che ha negato l’attracco.
L’associazione fa appello alle autorità marittime di assegnare un porto sicuro per gli sbarchi e si rivolge agli Stati membri dell’Unione Europea affinchè venga riattivato un sistema di sbarco a sostegno degli Stati costieri.