A Sliema si corre ai ripari per sistemare un appartamento il cui muro è stato “forato” durante i lavori di costruzione di un hotel da quattordici piani che sorgerà su un sito di proprietà di Michael Stivala, potente magnate dell’edilizia maltese nonché presidente della Malta Developers Association, l’associazione dei costruttori edili.
La notizia è rimbalzata nelle scorse ore sulle prime pagine dei media maltesi, contattati o comunque entrati in possesso delle foto e dei video che mostrano i danni arrecati all’appartamento situato in un palazzo lungo The Strand, abitato da una anziana coppia che si è detta esausta dal caos dei lavori che sarebbero iniziati lo scorso mese, culminati giovedì con un foro passante all’altezza del battiscopa, che ha regalato all’abitazione una “inaspettata” vista mare.

L’appaltatore, la società ST Group diretta da Martin Stivala, sostiene di aver agito in piena conformità con le leggi, e che la parte dell’edificio che è stata danneggiata doveva essere demolita poiché costruita illegalmente. Sempre Stivala ha riferito a Times of Malta di aver avuto in precedenza diversi incontri con l’architetto e l’appaltatore della proprietà danneggiata, i quali «hanno ammesso di essere in colpa (..). Sono loro ad aver invaso la nostra proprietà».
L’accaduto ha fatto scattare i controlli dell’autorità per l’edilizia e le costruzioni (BCA) e dell’autorità per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (OHSA) che, dopo un sopralluogo, hanno stoppato i lavori nel cantiere a titolo preventivo e cautelativo, fino a quando l’appaltatore non avrà risarcito e riparato i danni arrecati all’immobile.

Attraverso un comunicato congiunto, le autorità hanno inoltre dichiarato di aver chiesto varie documentazioni all’appaltatore in questione circa i permessi relativi ai restanti lavori in corso e, lo stesso appaltatore, è stato inoltre soggetto a sanzione, sebbene non siano stati forniti dettagli.
Il proprietario dell’appartamento in questione ha riferito a Times of Malta di aver contattato più volte la linea d’assistenza 138, numero verde per denunciare irregolarità nei cantieri istituito dopo la morte di Jean Paul Sofia, giovane vittima di un edificio in costruzione crollato al suolo nel 2022, per il quale le autorità sono state ritenute colpevoli di numerose “superficialità” e “carenze”.
Le ispezioni svolte presso il cantiere di Stivala a Sliema, sollecitate anche da altri residenti del palazzo, tuttavia, non avrebbero rilevato alcuna anomalia. Però quel foro è innegabile sia stato praticato, quindi qualche anomalia da qualche parte deve per forza esserci stata per arrivare a una situazione del genere.
Succede sempre così: c’è un problema e si corre a mettere una pezza, anche quando ci scappa il morto, poco sembra davvero scuotere un settore finito sotto ai riflettori fin troppe volte, e non per giuste cause. Tanto ci pensano le riforme a contrastare i “cowboy” dell’edilizia, ci pensano le inchieste a fornire raccomandazioni. Come se servisse, poi, scomodare esperti per capire e sentirsi dire che, soprattutto in un mondo moderno, istruito, civilizzato, digitalizzato, sia necessario adottare misure di sicurezza basilari come indossare i dispositivi di protezione nei cantieri, non calarsi dai cornicioni di palazzi multipiano senza linee vita, non camminare come un equilibrista su assi di legno sospese nel vuoto, non trapanare le proprietà altrui, per esempio. L’illegalità, nel caso, si contrasta in altre maniere, non sulla pelle della gente già fin troppo stanca e infuriata.
A tal proposito, nei giorni scorsi l’OHSA è dovuta intervenire in un cantiere a Sliema dove sono state segnalate irregolarità, come si può evincere dal video girato da un residente e pubblicato da Lovin Malta. A quanto pare, il sito sembra essere lo stesso in questione (PA/04896/23), quello sopracitato di proprietà del costruttore Michael Stivala. I residenti, esausti, hanno dichiarato al portale in lingua inglese di aver segnalato «decine di volte» sia alla BCA che all’OHSA delle irregolarità presso il cantiere, in particolare lavori avviati ben prima delle 7 del mattino, come imposto dalla legge.
Quando il 6 marzo una gru sarebbe entrata in funzione alle 6:07 del mattino, le suddette autorità avrebbero invitato un residente a contattare la polizia, in assenza di ispettori disponibili a recarsi sul posto per un controllo. La stessa versione sarebbe stata fornita dalla polizia, inviando poi degli agenti che sarebbero però arrivati sul sito dopo le 7. Da quando è stata istituita, lo scorso agosto, per segnalare irregolarità nei cantieri, la linea d’assistenza 138 è stata bombardata da una media di quasi cento telefonate al giorno.
(in copertina, immagine di sfondo / Malta Today, nel riquadro James Borg / Times of Malta)
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