Il Partito Nazionalista presenterà una mozione parlamentare per chiedere che la deputata Rosianne Cutajar restituisca il denaro che ha intascato indebitamente a seguito del suo lavoro “fantasma”.
Una decisione presa sulla scia di quanto emerso nel rapporto stilato dal revisore generale (National Audit Office) che, lo scorso martedì 28 novembre, ha segnalato come “illecito” e un «abuso di fondi pubblici» il contratto di lavoro come consulente di Cutajar all’Istituto di studi sul turismo (ITS).
«Ciò significa che Rosianne Cutajar ha confermato di aver preso i soldi della gente per non aver fatto nulla», pertanto attraverso la mozione parlamentare «le chiederemo di restituire il denaro intascato».
La comunicazione è stata diffusa sui social dal leader del Partito Nazionalista, Bernard Grech, che si è poi domandato: «Cosa farà ora Robert Abela? Cosa farà il Commissario di polizia?», riferendosi al fatto che la deputata «che ha prelevato migliaia di euro dalla tasche del popolo maltese» era stata eletta a nome del Partito Laburista (lo stesso di Abela, n.d.r.).
«Verrà portata in tribunale? Verranno presi dei provvedimenti? Sarà costretta a restituire questi soldi oppure esiste una legge per gli “dei” e una legge per gli “animali”?» ha chiosato ironicamente Grech.
Il leader del PN ha poi concluso sottolineando come, in un Paese in cui si dovrebbe premiare chi lavora, è «illegale e inaccettabile che una persona venga pagata con migliaia di euro dei soldi delle tasse pagate dalla gente per un lavoro fantasma che non ha mai svolto». Ma, «la cosa è ancora più grave quando questo comportamento è stato messo in atto da un rappresentante del popolo».