L’indagine condotta dal Commissario per gli Standard, l’ex giudice capo Joseph Azzopardi, ha rivelato che due ministri al governo, ovvero il ministro del Turismo, Clayton Bartolo, e il ministro di Gozo, Clint Camilleri, hanno violato il codice etico abusando del loro ruolo per “favorire” pratiche scorrette con l’utilizzo di fondi pubblici.
Al centro della questione vi sono le promozioni ottenute da Amanda Muscat, all’epoca fidanzata e ora da qualche mese moglie del ministro Bartolo, in ruoli di consulenza ben retribuiti all’interno dei Ministeri, nonostante la sua oggettiva mancanza di qualifiche specifiche per ricoprire tale mansioni.
Inizialmente assunta come segretaria particolare di Bartolo, nel 2020 Muscat è stata promossa a consulente politico presso il suo Ministero (quello del Turismo) con uno stipendio che includeva vari benefit. Questo primo “avanzamento di carriera” le ha permesso di passare da un salario base di 39.414 euro a quasi 62mila euro grazie all’aggiunta di diverse indennità, tra cui quella di competenza di 15.000 euro, che secondo le norme dovrebbe essere riservata a chi ha comprovate competenze e vasta esperienza specifica nel settore, cosa che non traspare in alcun modo dal curriculum vitae della Muscat.
Successivamente, quando la relazione con Bartolo era già consolidata, Muscat ha ottenuto un incarico ancora più remunerativo nel passaggio al Ministero di Gozo, dove sempre per svolgere il ruolo di consulente politico le è stato riconosciuto uno stipendio di 67.657 euro all’anno che comprendeva, oltre ai vari benefit, anche l’indennità di competenza passata da 15.000 a 20.000 euro, il massimo consentito riservato solo a professionisti altamente esperti nel settore. Soldi provenienti dai fondi pubblici.
La scelta di offrire alla Muscat un contratto da consulente politico nel Ministero del Turismo prima e in quello di Gozo poi non trovano fondamento nelle dichiarazioni rese dai capi delle segreterie di entrambi i Ministeri: uno pare aver tenuto poco conto del curriculum della donna, chiaramente non in linea con il ruolo, e l’altro non avrebbe saputo dare giustificazioni sull’aumento concessole arrivando perfino a negarlo.
Ma c’è di più. L’indagine, avviata in seguito alla denuncia presentata da Arnold Cassola dopo il resoconto prodotto da The Shift News nel 2022, ha rivelato inoltre che, sebbene formalmente Amanda Muscat fosse dipendente stipendiata del Ministero di Gozo, in pratica continuava a svolgere il ruolo di segretaria particolare di Bartolo.
Il suo account e-mail, infatti, documenta una corrispondenza quasi esclusivamente legata al Ministero del Turismo, e non sono state trovate pressochè prove di un suo coinvolgimento attivo né strategico e decisionale – come ci si aspetterebbe dal suo ruolo – nei progetti del Ministero di Gozo, per il quale pare non aver prodotto alcun documento o report di consulenza in qualità di persona di fiducia. Non è nemmeno stata trovata traccia di uno scambio di e-mail con i suoi diretti superiori: il ministro Camilleri e il capo della segreteria Michael Buhagiar.
Parlando con il Commissario per gli Standard, entrambi i ministri Bartolo e Camilleri avrebbero attribuito la decisione di assumere la Muscat ai rispettivi capi di segreteria, affermando di non esserne direttamente responsabili. Tuttavia, Azzopardi ha chiarito che i ruoli di fiducia sono generalmente assegnati con l’approvazione diretta degli stessi ministri poiché tali posizioni dipendono dal loro mandato, e ne sono loro i responsabili.
Per il Commissario, quindi, entrambi hanno evidentemente commesso un errore, infranto il codice etico ministeriale e abusato dei fondi pubblici. La formazione e l’esperienza professionale di Amanda Muscat non la rendevano adatta a ricoprire l’incarico, la sua nomina non rispettava gli standard richiesti dall’incarico e non avrebbe mai effettivamente svolto il lavoro per il quale è stata pagata.
In risposta alle accuse, Bartolo ha difeso l’assunzione di Muscat dichiarando adeguato sia lo stipendio che l’impegno per il suo ruolo, sebbene per diversi motivi pare la sua presenza sul posto di lavoro fosse non regolare e “flessibile”. Camilleri avrebbe sostenuto che non era sua competenza sovrintendere alla presenza quotidiana di Muscat al lavoro, ma il Commissario ha definito questa giustificazione “debole”, data la stretta connessione del ruolo di consulente politico con quello del ministro.
L’indagine ha anche rivelato problematiche nelle attuali linee guida per l’assunzione di consulenti nel settore pubblico, osservando che non vengono delineati né i criteri di scelta né quelli degli stipendi. Inoltre, non viene richiesta la presentazione del curriculum vitae dei candidati per la loro approvazione formale. Tutte informazioni utili a garantire che ruoli di consulenza vengano assegnati a professionisti competenti e qualificati.
(photo credits: Facebook)
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