Dopo settimane di bufera politica sono arrivate le dimissioni di Clayton Bartolo, ormai ex Ministro del Turismo, al centro di uno scandalo legato ad accuse di abuso di potere insieme al ministro di Gozo, Clint Camilleri.
Entrambi i ministri sono infatti ritenuti colpevoli di violazione del codice etico e abuso di fondi pubblici in merito all’assunzione della moglie di Bartolo, Amanda Muscat, che aveva ricoperto l’incarico da consulente presso il Ministero del Turismo e, successivamente, al Ministero di Gozo, nonostante mancasse delle qualifiche e dell’esperienza necessaria per assumere il ruolo che, di fatto, non avrebbe neanche mai svolto.
Secondo il rapporto del Commissario per gli Standard nella Vita Pubblica, la donna, già impiegata come segretaria particolare di Bartolo, è stata promossa a consulente politica con stipendio maggiorato e numerosi benefit, pur continuando a svolgere le mansioni di segreteria per l’ex Ministro del Turismo anziché quelle di consulenza previste dal ruolo. Dopo aver consolidato la relazione sentimentale con Bartolo, la sua posizione venne formalmente trasferita al Ministero di Gozo guidato da Clint Camilleri, pur continuando di fatto a lavorare per Bartolo nel medesimo ruolo di segretaria. La vicenda ha assunto nuovi contorni con una recente indagine su presunti pagamenti sospetti ricevuti dalla Muscat nel 2023, per una cifra vicina ai 50.000 euro, da una società legata a un appaltatore della Malta Tourism Authority.
Le dimissioni, formalizzate nella mattinata di oggi durante un incontro con il Premier Robert Abela, fanno seguito al pressing del Partito Nazionalista, del candidato indipendente Arnold Cassola, dell’ADPD, Aditus, Repubblika e molti altri oppositori. Ad ufficializzare il dietrofront è stato proprio il Primo Ministro che, dinnanzi ai giornalisti presenti fuori da Castille, ha confermato come Bartolo resterà in Parlamento in qualità di deputato indipendente e che, insieme alla moglie, rimborserà i soldi ricevuti indebitamente.
«Quando sono stato nominato membro del Governo, avevo dato la mia parola che, se mai la mia posizione avesse offerto pretesto per attaccare il lavoro del Governo o del Partito Laburista, mi sarei assunto la responsabilità politica» le parole di Bartolo affidate a un lungo post su Facebook.
Il ministro uscente ha quindi interpretato la vicenda come un attacco politico al Partito e al Governo, non come una conseguenza degli scandali di cui è accusato, e ha inoltre colto l’occasione per rivendicare il suo contributo nel rilanciare l’industria turistica e cinematografica, tempestate dall’avvento della pandemia, tralasciando però le numerose controversie emerse negli anni sulle spese “pazze” e poco trasparenti mosse nei suoi confronti, in particolare della Malta Tourism Authority e della Malta Film Commission.
Non si sono fatte attendere le prime reazioni dal mondo politico, a partire dal leader dell’opposizione Bernard Grech che ha così commentato: «Dopo settimane a difendere frodi ed a tergiversare abbiamo assistito al dietrofront di Bartolo. Ora manca solo la restituzione del denaro sottratto e le dimissioni di Camilleri».
Una vicenda che, secondo le dichiarazioni del presidente di ADPD Sandra Gauci, avrebbe subito una svolta solo grazie alle pressioni dell’opinione pubblica: «Abela avrebbe dovuto licenziarli [Bartolo e Camilleri] immediatamente senza aspettare che l’opinione pubblica lo costringesse a farlo».
(photo credits: Facebook)
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