Una filiale di una compagnia ferroviaria statale russa colpita dalle sanzioni europee ed internazionali è registrata a Malta, e non è un caso isolato.
Russia Railways, questo il nome dell’azienda in questione, non è però completamente soggetta alle tanto discusse sanzioni all’economia ed all’oligarchia russa applicate dall’Ue e dai suoi alleati politici in seguito alla guerra in Ucraina.
Sul territorio maltese Russia Railways ha infatti in Black Sea Ferries (registrata nel 2009 a Ta’ Xbiex) la sua società sussidiaria; la strada si dirama poi ulteriormente tra altre due società partecipate, la Black Sea Ferries Operator e la Black Sea Ferries Shipping.
Fonti governative riportate da Times of Malta hanno spiegato che in questa fase le capacità di operare sul mercato di Russia Railways risultano limitate e le stesse limitazioni cadranno anche su Black Sea Ferries, ma con una differenza: nel caso di quest’ultima il proprietario della società non verrà colpito dalle restrizioni.
Ricerche governative volte a fare luce su quanti e quali realtà maltesi avessero al proprio interno cittadini russi sanzionati hanno generato un risultato pari a poco meno di una dozzina, nonostante siano circa un migliaio le compagnie e le strutture finanziarie con “presenza” russa registrate sull’isola dei cavalieri. Quindi, di fatto, fonti governative in contatto con Times of Malta, avrebbero affermato che le sanzioni europee volte a limitare le operazioni economiche di aziende russe vicine al Cremlino ad oggi sembrerebbero aver trovato uno scarso impatto sui russi che hanno legami con Malta.
In questo momento di subbuglio economico e politico, oltre alle sanzioni sono iniziate ad arrivare anche le prime linee guida governative. Sembrerebbe che la scorsa settimana le autorità abbiano diffuso alle banche ed alle aziende che operano nel settore finanziario una nota utile a garantire il rispetto delle limitazioni imposte. La Financial Intelligence Analysis Unit (FIAU) avrebbe infatti richiesto agli operatori del settore una maggior attenzione nel controllo delle operazioni, dei database clienti e delle sanzioni, in linea con la situazione attuale.
Eventuali violazioni rappresenterebbero un reato severamente condannato dai tribunali maltesi. Un atto legislativo, noto come National Interest Act, prevede infatti punizioni severe per chi elude le sanzioni, come la reclusione da 1 a 12 anni e/o multe che vanno dai 25.000 euro ai 5 milioni di euro.