Sono ore di bufera a Malta, con il Paese impegnato a ridiscutere gli emendamenti alla legge sull’aborto, attualmente regolata da limitazioni stringenti, le più severe in Europa, che vietano la pratica in qualunque caso.
La modifica che porterebbe a depenalizzare l’interruzione di gravidanza in caso di seri rischi per la salute e la vita della gestante, ha scatenato reazioni contrastanti sia nel mondo politico che nelle Ong dell’arcipelago.
L’ultima bomba mediatica l’ha lanciata Jason Azzopardi, avvocato ed ex deputato del Partito Nazionalista, secondo il quale il recente caso della turista americana Andrea Prudente sarebbe più che sospetto.
La 38enne si trovava in vacanza sull’arcipelago a giugno, quando la sua gravidanza subì gravi complicazioni. Nonostante alla donna si fosse distaccata la placenta e avesse perso il liquido amniotico, i medici dell’ospedale Mater Dei si erano rifiutati di procedere con l’interruzione di gravidanza. Per abortire, lei e il suo compagno furono costretti a volare in Spagna. Successivamente la coppia denunciò il governo maltese per violazione della Costituzione e della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Ebbene, secondo Azzopardi la vicenda sarebbe solo una montatura con l’obiettivo di creare uno scandalo sulle leggi antiabortiste di Malta. La donna sarebbe quindi stata portata sull’arcipelago di proposito, con il solo scopo di far scoppiare le polemiche sul tema dell’aborto e portare alle modifiche di legge ora in discussione in parlamento. Secondo l’avvocato, sarebbero dubbie anche le reali complicazioni della salute di Prudente.
Questa la traduzione delle parole di Azzopardi pubblicate in lingua maltese attraverso un post presente sulla sua pagina Facebook: «Bisogna essere veramente “uno schifo” (ma mi è stato detto che non posso usare questa parola) per cospirare con terze parti fuori da Malta, in modo che una donna incinta venga portata a Malta per istigare una controversia sull’interruzione di gravidanza, fingendo che sia in pericolo. Questa non è un’ipotesi, non è una teoria. È la verità oggettiva dei fatti».
Sulla stessa lunghezza di pensiero ci sarebbe anche l’accademico Simon Mercieca, che sul suo blog ieri ha pubblicato un articolo intitolato “Come due americani hanno preso in giro il loro figlio e i maltesi: la storia di Prudente”, fornendo una versione personale sulla coppia protagonista dei fatti che si sono susseguiti il 23 giugno scorso, quando la notizia dell’aborto negato alla turista americana fece il giro del mondo, attirando feroci critiche sull’operato maltese.
Per entrambi si prospettano conseguenze legali. Andrea Prudente ha infatti deciso di querelare Azzopardi e Mercieca per le loro affermazioni. A confermarlo è il legale della donna, Lara Dimitrijevic, attivista di “Women’s Right Foundation”, che questa mattina ha fatto sapere di aver presentato due citazioni per diffamazione per conto della 38enne americana e di suo marito Jay Weeldreyer contro Jason Azzopardi e Simon Mercieca.
Sempre Dimitrijevic si è poi scagliata contro il leader del Partito Nazionalista in merito alle dichiarazioni rilasciate da quest’ultimo nel corso di una seduta parlamentare, durante la quale Bernard Grech pare aver ironizzato sul cognome della donna e sulle venti lunghe ore di viaggio che la coppia aveva affrontato, scegliendo di recarsi a Malta per celebrare l’arrivo del figlio.
«Vergognatevi. Il minimo che potete fare, se avete un briciolo di decenza umana, è chiedere scusa per la vostra insensibilità e commenti “sotto la cintura”. Non vali un seggio in parlamento» ha commentato il legale di Prudente.