Gli autisti dei mezzi con targa “Y” sono scesi in piazza più agguerriti che mai, denunciando che i bassi costi fissati dalle piattaforme di servizi di trasporto passeggeri stanno mettendo a repentaglio la loro sopravvivenza economica. La manifestazione è stata organizzata dalla “Light Passenger Operators Association” (LPOA), che rappresenta gli autisti autorizzati a guidare veicoli leggeri per il trasporto di passeggeri, a seguito dell’aumento del malcontento nel settore. Nel corso dell’ultimo anno, hanno pubblicamente denunciato una serie di problemi, inclusi guadagni insoddisfacenti e le modifiche normative imposte da Transport Malta.
Il corteo è partito da Ta’ Qali, accompagnato da un fragoroso suono dei clacson dei veicoli. Nel corso della manifestazione è intervenuto Aron Gatt, presidente della LPOA, dipingendo un quadro allarmante per il settore. In alcune occasioni le tariffe per le corse sarebbero infatti fissate a meno di 5 euro, con le spese che arrivano a oltre la metà del guadagno, fino al 65% del totale. Le piattaforme tratterrebbero inoltre una commissione pari a circa il 20%. Se a tutto questo si aggiunge l’aumento dei premi assicurativi per i veicoli (pare che alcuni paghino fino a 3.000 euro all’anno), i relativi costi di manutenzione e l’IVA, agli autisti rimarrebbe un guadagno pari ad appena il 35% del fatturato.
Senza contare i costi per iniziare questo tipo di attività, stimati in un investimento iniziale di circa 30.000 euro per l’acquisto di un’auto. Una cifra al giorno d’oggi proibitiva, che gli autisti già in attività non sarebbero in grado di permettersi per sostituire il proprio mezzo ormai vecchio.
La manifestazione ha attraversato varie località, tra cui Mosta, Naxxar, San Gwann, Swieqi e Valletta, fino ad arrivare a un parcheggio vicino agli uffici di Transport Malta a Marsa. Durante la protesta, alcuni manifestanti hanno esposto cartelli con scritte come “Mafia, come sempre” e “il pane dei lavoratori è minacciato”, chiedendo un’indagine sul settore.
Rivolgendosi ai presenti, Gatt ha criticato le piattaforme che gestiscono il servizio, per aver rifiutato di discutere le proposte avanzate dall’associazione e per aver suggerito agli autisti insoddisfatti di cercare un altro lavoro, nonostante gli ingenti investimenti fatti per avviare la professione. Inoltre, ha sottolineato come molti operatori indipendenti siano falliti e come il settore, soprattutto per i piccoli operatori, sia sull’orlo del collasso.
Nel frattempo, alcune piattaforme che gestiscono il servizio hanno reagito all’iniziativa, come un portavoce di eCabs che, secondo quanto riportato da Times of Malta, ha affermato che l’azienda sta dialogando con LPOA, gli autisti e il mondo politico per garantire la sostenibilità dell’industria dei servizi di trasporto. Tuttavia, il rappresentante ha sottolineato che l’introduzione di una tariffa minima spetta ai politici. Infine, Uber e Bolt avrebbero espresso il loro impegno a migliorare le condizioni di lavoro degli autisti, riconoscendo le sfide poste dai crescenti costi operativi.