«È stato tutto molto veloce, dall’innamorarmi dell’isola, del senso di pace e tranquillità che il mare mi regala, al vivere il mio sogno di vedere le persone cambiare grazie alla mia professione. Non mi sembra ancora vero».
L‘emozione di Vanessa è giustificata, e in fondo c’è da capirla. Questa ragazza ventinovenne ha cambiato radicalmente la propria vita in un solo anno, lasciando Genova alle spalle, senza però rinunciare al mare.
Incontro Vanessa nel suo appartamento-studio di Zonqor, Marsaskala, dove il blu del mare e il verde dei campi circostanti si fondono col giallo canarino delle pareti di casa.
Non conosco Vanessa, mi ha raccontato in breve di sé e del suo lavoro, sconosciuto ai più, ovvero la Pedagogia Clinica, che spesso viene scambiata per psicologia, erroneamente.
Vanessa mi accoglie in casa in maniera molto naturale e composta, da vera professionista, con un pizzico di timidezza celata da una parlantina eloquente.
Mi racconta dei suoi studi superiori socio-psico-pedagogici, della scelta di frequentare giurisprudenza all’università, ritrovandosi a essere più interessata ai racconti dei compagni che non alle lezioni.
Per questo abbandona Imperia e Giurisprudenza per Scienze della Formazione a Genova, da cui, grazie anche al grande amore per la filosofia, sfocia nella pratica di Pedagogista Clinica.
Mi viene quasi spontaneo chiedere in cosa sussista la differenza tra psicologo e pedagogista. Vanessa mi risponde: «Lo psicologo indaga sul malessere che è dentro di noi mentre il pedagogista, attraverso la riflessione, pone il soggetto nelle condizioni di poter pensare e acquisire punti di vista differenti per trovare nuovi modi di risolvere difficoltà educative e formative».
Mi trovo a pendere letteralmente dalle labbra della mia intervistata, un po’ per la mia sete di conoscenza ed un po’ per la passione che nutro verso la scoperta personale dell’essere umano.
Vanessa mi racconta anche di come, una volta terminati i propri studi, senta il desiderio di portare il suo bagaglio culturale e professionale al di fuori dei confini italici.
Inizia così una serie di viaggi esplorativi alla ricerca di uno scenario e un contesto sociale dove poter praticare la propria professione mantenendo l’uso dell’italiano «essenziale per la piena comprensione e comunicazione».
A settembre 2017, esplorando Malta, s’imbatte in Zonqor, estremità nord della baia di Marsascala, dove si trova circondata dal mare, di cui è fortemente innamorata e da cui trae tantissimo benessere.
La ricerca è completa: Malta, oltre al mare, offre a Vanessa un vasto bacino di potenziali clienti italici di qualunque età a cui dedicarsi e coi quali svolgere un percorso formativo.
Durante gli ultimi mesi dell’anno trascorso fa la spola tra Genova e Malta alla ricerca di un appartamento, e quando a inizio 2018 si trasferisce definitivamente ha già qualche appuntamento in agenda.
Certamente non poteva immaginarsi un inizio migliore, e le sorprese continuano ad arrivare, così come le soddisfazioni personali e lavorative.
Vanessa infonde un forte senso di calma e comprensione, è una giovane donna lucida e riflessiva, mette a proprio agio l’interlocutore e lo guida, attraverso la consulenza, verso uno stato di benessere in maniera naturale.
Oggi Vanessa si divide tra gli appuntamenti in studio e quelli via Skype, grazie a cui riesce a confrontarsi con clienti che magari si sentono esausti dopo una giornata lavorativa e preferiscono evitare il traffico dell’ora di punta pur non rinunciando a una sessione clinica, oppure con altri expat sparsi per il mondo, Italia compresa.
Il resto della giornata della Supernova di oggi è scandito dalla ricerca di nuove conoscenze e competenze, in quanto lo studio pedagogico è in continuo divenire e necessita dedizione ed impegno.
Spesso coloro che terminano il proprio percorso trasformativo sono pieni di ringraziamenti per Vanessa, la quale ricorda chi sia in realtà il fautore della propria evoluzione personale, pur non nascondendo l’appagamento generato dall’aver contribuito al loro cammino di fioritura.
Oggi Vanessa si vede impegnata nella creazione della propria figura nel mondo virtuale, tra social media sempre più presenti e un sito web a cui vorrebbe integrare il servizio di consulenza remota.
Per il futuro questa giovane e caparbia Pedagogista vorrebbe anche cimentarsi come mediatrice familiare, tramite gli studi che sta portando a termine presso una scuola nel Genovese.
Personalmente, consapevole di essere un expat da 15 anni, comprendo come un sostegno a livello pedagogico aiuti le persone a superare i disagi legati all’abbandono della propria zona di comfort.
Doversi relazionare in una realtà sconosciuta dove si parla una lingua diversa dalla propria, con abitudini e peculiarità a noi estranee sono problematiche comuni, superabili grazie a consulenze professionali e non invasive.
Inoltre, dover sopperire molto spesso alle necessità di una famiglia, così come mantenere gli equilibri di una relazione, dove il singolo vive il cambiamento in maniera diversa dal proprio partner, sono dei pesi che se trattenuti possono solo nuocere a noi stessi ed alle persone che amiamo. Per questo la pedagogia clinica può essere un toccasana per ritrovare se stessi e migliorare la propria armonia vitale.
Spero abbiate gradito la Supernova DOCG di questa settimana, vi aspetto come sempre tra sette giorni per scoprire insieme un nuovo giovane talento italico affermatosi in terra Maltese.
Ciao da Frankie