Lo scorso mese l’Università di Malta ha condotto un’indagine sulla percezione del razzismo nella società maltese e i risultati hanno mostrato come molte persone, nonostante si definiscano non razziste, hanno una visione discriminatoria verso individui di nazionalità diversa.
Negli scorsi giorni il quotidiano Times of Malta ha pubblicato i risultati di una interessante ricerca condotta dall’Università di Malta sulla percezione del razzismo nella società maltese.
L’indagine, commissionata dal Prof. Andrew Azzopardi e condotta durante lo scorso mese dallo statistico Vincent Marmara, ha visto coinvolte 600 persone che hanno avuto modo di scegliere tra le varie possibilità di risposta fornite, che corrispondevano ad un numero oppure a un’opzione predefinita.
Per la prima domanda gli intervistati hanno dovuto rispondere con un numero da 1 a 5: il minimo stava per assolutamente inaccettabile, mentre il massimo per tranquillamente accettabile; la domanda era la seguente: “quanto è accettabile che tuo figlio/a sposi un immigrato africano?”. Il 36% degli intervistati ha definito l’ipotesi come assolutamente inaccettabile e solo il 15% l’ha considerata tranquillamente accettabile, con una media delle risposte di 2,65 punti su 5, numero che diventa più alto se si considerano solo gli intervistati più giovani o con un livello di istruzione più elevato.
Le successive domande sono state “quanto è accettabile abitare vicino ad un immigrato?”, “gli immigrati contribuiscono allo sviluppo di Malta?” e “è l’immigrazione la causa dei salari bassi?”. Anche in questo caso il punteggio medio delle risposte è stato un numero a metà strada tra il minimo e il massimo: alla prima domanda il 30% ha risposto che era tranquillamente accettabile, mentre la media delle risposte alla seconda domanda è stata di 2,43 punti e per la terza di 2,94 punti.
La domanda finale, invece, chiedeva all’intervistato se si considerava razzista o meno: il 57% ha dichiarato che non si sente per niente razzista, il 26% si considera non razzista, il 15% si ritiene leggermente razzista e solo il 2,5% ha ammesso di essere molto razzista.
Le percentuali della risposta finale hanno dunque messo in evidenza una situazione paradossale: a Malta, come nel resto del mondo d’altronde, ci sono molte persone che, pur non considerandosi razziste, hanno una visione discriminatoria verso uomini e donne di nazionalità diversa.
Il Prof. Azzopardi ha commentato i risultati della ricerca sulle colonne del Times, affermando che le istituzioni hanno il dovere di mettere maltesi e immigrati nelle condizioni migliori per integrarsi, perché è chiaro che, per varie ragioni, in questo momento è presente un distacco importante nella popolazione.
Anche la Prof.ssa Maria Pisani, attivista della ONG Integra, è intervenuta sulla questione, dichiarando che il fenomeno del razzismo è troppo spesso mal interpretato in quanto le persone tendono a definirsi come non razziste solo per non ritenersi cattive e non perché non lo sono veramente.