I rincari non hanno risparmiato neanche Maltapost, che si è vista costretta ad aggiustare i tariffari per i servizi di corrispondenza della posta in entrata ed in uscita dal Paese, al fine di riuscire a sopperire ai costi.
A comunicarlo è David Attard, direttore esecutivo dell’azienda, che parlando con Times of Malta ha spiegato come diversi fattori tra cui gli effetti della pandemia da Covid-19, i problemi con la catena di approvvigionamento, l’aggiunta dell’iva sui piccoli acquisti effettuati fuori dall’UE, l’aumento dei costi dei trasporti aerei e la Brexit abbiano avuto un forte impatto negativo sui volumi postali, costringendo Maltapost ad aumentare il costo dei francobolli.
Spedire una lettera all’interno dell’arcipelago costerà 37 centesimi, invece di 30. Più significativo l’aumento per le missive dirette all’estero, il cui francobollo passerà da 86 centesimi a 1,25 euro, con un aumento di ben 39 centesimi.
Nonostante i rincari, però, Malta sarebbe ancora tra i Paesi europei più economici nel settore postale. Secondo uno studio di Deutsche Post, infatti, dal 2008 fino a oggi l’arcipelago maltese avrebbe avuto le tariffe più basse tra tutta l’UE.
Le difficoltà di Maltapost trovano conferma nei profitti dichiarati nel 2021, pari a 2,35 milioni di euro, in evidente calo rispetto ai 2,8 milioni totalizzati nel 2020 e ai 2,98 del 2019.
A questo proposito, già lo scorso anno Joseph Said, presidente dell’azienda nazionale di servizi postali si era detto preoccupato per gli scarsi guadagni, affermando che «non ci si può aspettare che vengano continuamente forniti determinati servizi in regime di perdita finanziaria».
Malgrado il rialzo dei prezzi, le tariffe postali risulterebbero comunque vantaggiose per gli utenti locali, a causa di una legge maltese che vincolerebbe Maltapost a fornire un servizio conveniente a ogni individuo presente sul territorio, indipendentemente da dove risieda o dove desideri spedire le lettere. Una situazione che implica l’impiego di circa 800 dipendenti per sei giorni alla settimana, impegnati a gestire la posta per 600 cassette delle lettere sparse in tutto il Paese.
Il direttore Attard spiega inoltre che Maltapost ha il compito di ritirare le lettere dalle cassette, elaborarle, effettuare controlli di sicurezza e inviarle infine all’aeroporto, oltre che pagare una grossa parte della tariffa richiesta dalla compagnia postale del Paese in cui la missiva è diretta. Tutte procedure i cui costi sono divenuti insostenibili, senza però riversarsi in aumenti per l’utenza.
A fronte della situazione, già a inizio anno Maltapost aveva chiesto alla Malta Communications Authority (MCA) il consenso all’aumento delle tariffe. Un “sì” che sarebbe già arrivato il mese scorso.
La preoccupazione dei vertici dell’azienda rimane comunque alta, ma nonostante l’aumento dei costi, Attard ha sottolineato come Maltapost sia riuscita a mantenere aperti tutti i suoi 41 uffici postali, investendo inoltre sulle moderne politiche “green”; sarebbero circa 80 i veicoli elettrici impiegati dai dipendenti per minimizzare l’impatto ambientale.