Le persone arrestate poiché ragionevolmente sospettate di aver commesso gravi reati che comportano una condanna pari o superiore a 12 anni di galera, potrebbero presto rimanere in stato di fermo per altre 48 ore rispetto a quelle già attualmente previste dalla legge, prima di comparire in tribunale.
L’emendamento, che ha ottenuto il favore di entrambi i lati della Camera, ha come obiettivo quello di rafforzare gli strumenti giuridici forniti alle istituzioni locali e, come affermato dal ministro della Giustizia Jonathan Attard, «non ridurrà né modificherà i diritti degli imputati».
In sostanza, se attualmente la polizia può trattenere una persona in arresto preventivo per 48 ore prima che venga rilasciata oppure che vengano formulati gli atti di accusa, con l’attuale disegno di legge questo periodo potrà essere raddoppiato fino a 96 ore per i reati più gravi, ovviamente previa sempre autorizzazione da parte della Corte.
La scelta deriva dall’esigenza di avere più tempo utile per indagare sui crimini di grave natura, che talvolta possono richiedere indagini più specifiche e dei test i cui risultati potrebbero richiedere più di due giorni per essere elaborati.
«L’impegno del Governo – dichiara Attard nel comunicato diffuso dal Ministero – è quello di combattere con vigore i delinquenti e i crimini gravi, e continuerà a investire in tutte le istituzioni del nostro Paese per una giustizia più efficace».
Il ministro si è inoltre detto compiaciuto del fatto che il disegno di legge abbia creato un fronte comune in entrambi i lati della Camera, visto che gli emendamenti sono di natura costituzionale e richiedono il sostegno di due terzi del Parlamento.