Chi ricorda “Chocolat”, il celebre film nel quale l’apertura di una cioccolateria scuote e affascina gli abitanti di un tranquillo e abitudinario paesino francese?
Se la vostra passione è, come per me, il caffè invece del cioccolato, forse dovreste entrare nell’accogliente negozio di George Dalmas e farvi offrire un espresso direttamente da lui per comprendere il paragone.
Varcata la soglia capisco subito che l’atmosfera non è quella priva di personalità della grande distribuzione: espositori di legno, il mobile antico su cui è posta la macchina col quale il proprietario prepara gli assaggi per i visitatori, il quadro coi fiori appeso alla parete. George mi fa entrare con una cortesia tutta mediterranea, felice di mettermi a mio agio con una domanda a cui in Italia siamo tanto abituati quando andiamo a trovare un amico: “Posso offrirti un caffè?”
Non è però una cortesia che riserva solo a me: George ama indovinare quale sia il caffè più adatto per i suoi clienti e offrirgliene un assaggio.
Chiacchieriamo così, con una tazzina di caffè caldo in mano e l’aroma che riempie lo spazio tra di noi. E gli chiedo come sia nata questa passione per un’eccellenza italiana che è ancora relativamente nuova in questo paese.
«Tutto è iniziato con mio padre. Il suo precedente lavoro lo portava a viaggiare in tanti paesi come Croazia, Cipro, Grecia per menzionarne alcuni. Eppure, dovunque andasse, aveva sempre l’Italia nel cuore: il vino, la grappa, il cibo, le auto e infine naturalmente il caffè.»
Il caffè che bevevate a Malta era sicuramente molto diverso dall’espresso italiano: quando e come è avvenuto il primo incontro con questo tipo di caffè?
«Il primo espresso della mia vita l’ho bevuto proprio insieme a mio padre, nel 2007. Era una crociera per famiglie e avevamo fatto sosta in Toscana presso la località “Torre del Lago di Puccini”, dove il celebre musicista ha vissuto e trovato ispirazione. Fermandosi davanti a una caffetteria mio padre mi chiese se volessi unirmi a lui per una tazza di caffè espresso, e io curioso risposi “perché no?”.»
Cos’hai pensato dopo il tuo primo sorso?
«Ciò che avevo conosciuto fino a quel momento era il caffè col latte che a volte mia nonna preparava, ma dal primo sorso mi accorsi che l’espresso era a un livello assolutamente differente. Ricordo che pensai “Wow! Voglio sapere tutto su questa bevanda!” Avevo circa 16 anni e la passione è solo cresciuta da allora.»
Ho potuto vederti al lavoro coi tuoi clienti: il locale è alquanto trafficato per una rivendita a conduzione familiare! Tutti sembrano sorridenti, chiacchieri con loro e molti sono clienti abituali. Come guidi le persone nelle loro scelte?
«Non siamo qui per vendere il più possibile e raggiungere un target. Vogliamo che le persone si sentano a casa, che possano acquistare il prodotto ideale per loro. Faccio delle domande, individuo le loro abitudini. In genere ricordo i volti dei miei clienti, le loro scelte e chiedo dei feedback: se non sono completamente soddisfatti li oriento verso qualcosa di diverso cercando di capire se desiderano un sapore più amaro, più intenso, più morbido. Li consiglio anche sulla preparazione del caffè per essere sicuro che apprezzeranno la miscela nel modo migliore. Ci occupiamo anche della consegna a domicilio, e quando qualcuno contatta per ordini via email, Facebook o dal nostro sito vogliamo essere comunque d’aiuto nella scelta anche tramite quei canali.»
Quali sono i passaggi più importanti per bere un buon caffè?
«Si parte da una buona macchina, dalla sua pulizia e manutenzione, e ovviamente dal suo utilizzo corretto: Il macchinario dovrebbe essere riscaldato a dovere e consiglio di fare prima un caffè a vuoto, lasciando passare l’acqua calda senza caffè in modo che sia davvero pronto all’uso. L’acqua stessa è importante, meglio evitare quella del rubinetto preferendo quella imbottigliata oppure acqua purificata per osmosi inversa. Per finire, non è un caso se nei bar vediamo spesso le tazzine rovesciate sulla parte superiore delle macchine: così restano asciutte, sempre calde e pronte all’uso, infatti versare il caffè in una tazzina fredda rovinerebbe il gusto della bevanda, ma dal momento che le macchine per uso domestico in genere non permettono di fare questo, consiglio di scaldarle diversamente, anche semplicemente con dell’acqua calda da lasciare due minuti e gettare via asciugando poi la tazza.»
Parliamo di miscele: quale pensi sia la migliore tra quelle che vendi?
«Se il cliente mi chiede “Qual è il tuo miglior caffè?” la mia risposta è sempre “Quello che è il migliore per te”. Posso avere le mie opinioni in merito, ma la scelta giusta è quella specifica per il cliente. Se mi dicono “mi piace forte senza che sia troppo amaro” allora consiglio una robusta, se invece desiderano che sia l’amaro a risaltare li guido verso un’arabica, ma se vogliono che sia forte e amaro allo stesso tempo è meglio un “cremoso”, che è una miscela di entrambe. Scegliere un caffè non è tanto diverso dalla scelta di un buon vino, c’è una grande varietà e anche l’origine del chicco conta.»
C’è una miscela che i Maltesi preferiscono?
«I maltesi amano sicuramente il cappuccino, ma riguardo l’espresso non c’è ancora una tendenza specifica. La cultura del caffè però sta crescendo nel mio paese e una volta provato un buon espresso difficilmente si torna al solubile o al caffè di scarsa qualità!»
I prodotti che Solo Caffé di George Dalmas tratta sono: caffè in grani e macinato, caffè in cialde, capsule compatibili con svariate macchine, praline di caffè, al cioccolato e amaretti, mentre i marchi con cui lavora sono Pop Caffè, Caffe’ De Roccis, Rekico Pausacaffè e Cioccafè.
Potete contattare Solo Caffé tramite email a [email protected] e [email protected] o telefonicamente ai numeri +356 7947 1128 e +356 7938 0074. Oppure fare come ho fatto io: andarlo a trovare in Triq Margaret Murray Road, Naxxar, dalle 09:00 alle 13:00 e dalle 16:30 alle 19:30 dal Lunedì al Venerdì e dalle 09:00 alle 13:00 il Sabato, e farvi offrire un caffè in un ambiente familiare.
Solo caffè si occupa anche della consegna a domicilio, con possibilità di ordinare sia telefonicamente sia tramite email, oppure attraverso la loro pagina Facebook o dal sito web.