Schiamazzi sin alle prime ore del mattino e non solo, zaffate insistenti di cibo che si propagano da un noto ristorante situato sullo Strand, a Sliema, hanno portato all’esasperazione i residenti che più volte si sarebbero rivolti alla polizia perché intervenisse nei confronti del “Gourmet Cocktail Bar and Grill” o, meglio, dell’area esterna allestita per accogliere i clienti e che il locale occuperebbe abusivamente da diversi anni, per l’esattezza nove.
A riferire la vicenda, riportata da Times of Malta, è l’avvocato Claire Bonello, specializzata in contenziosi legati ai permessi territoriali, che si è fatta portavoce degli abitanti di un condominio limitrofo al ristorante in questione, evidenziando quanto possano essere, nove anni, un tempo troppo lungo perché questo caso possa trovare una risoluzione da parte della pubblica amministrazione.
La struttura esterna al locale è costruita e poggia letteralmente sulla strada, dunque su suolo pubblico, in quella che doveva essere e avrebbe dovuto fungere da banchina di carico/scarico.
Nella recente dichiarazione rilasciata al quotidiano locale, Bonello ha evidenziato come la vita dei residenti dell’area sia stata gravemente compromessa dal continuo frastuono e fastidio proveniente dai clienti della struttura, per la quale sembra non essere mai stata presentata alcuna richiesta di costruzione né, quindi, esisterebbe alcun permesso presente al MapServer dell’Autorità di pianificazione. Delle oggettività che hanno spinto il legale ad affermare come: «La mancanza di permessi e controlli ha portato a sospettare ad una collusione attiva tra le autorità e il trasgressore».
L’ordinanza esecutiva per sanzionare la struttura abusiva venne emessa nel 2013 e successivamente sospesa, perché nel frattempo aveva fatto seguito una nuova domanda per la demolizione dell’albergo preesistente, la realizzazione di autorimesse semi interrate, negozi e 16 appartamenti. Il legale Bonello ha inoltre spiegato che, anche se l’istanza sanzionatoria non fosse approvata dall’Environment Planning and Review Tribunal, il trasgressore potrebbe fare appello in tribunale in un processo che richiederebbe anni: «Le domande non possono essere lasciate in sospeso per sempre. Inoltre, le multe giornaliere non costituiscono un deterrente nel momento in cui lo stabilimento ha fatto proprie sia la strada che la pavimentazione limitrofe».
Bonello ha poi concluso sottolineando come «Alcuni dei miei clienti sono anziani e altri malati e si dicono sotto shock per come l’Autorità del Territorio ha permesso che ciò accadesse».
Lo scorso mese di agosto, dopo una serie infinita di denunce, sporte alla polizia locale da parte dei cittadini, quest’ultimi hanno richiesto un’indagine mirata da parte del commissario per l’Ambiente affinchè venisse fatta luce sulla complicità e sulla mancata presa di posizione da parte della pubblica amministrazione e dell’Autorità per il turismo maltese. Attualmente l’indagine è stata nuovamente sospesa e resa “pendente” a causa di una nuova richiesta sanzionatoria, trasformando, nuovamente, la diatriba, in un “calvario” senza fine.